Aica “scopre” oltre 55.000 utenze idriche non allacciate
Avviata la verifica incrociata con dati catastali, comunali e territoriali.
AICA rende nota una prima proiezione tecnica sul divario tra utenze idriche contrattualizzate e utenze reali presenti sul territorio. La stima è stata elaborata applicando un coefficiente prudenziale del +45%, coerente con i dati già riscontrati nei Comuni più critici e utilizzato per evidenziare l’effettiva portata del fenomeno. Questo lavoro rappresenta una sintesi preliminare, mentre è già in corso una verifica complessiva basata su incroci con dati catastali, Tari, anagrafi comunali, attività economiche e dati territoriali, come anticipato nel precedente comunicato dedicato alla lotta contro l’evasione del canone di depurazione e fognario.
Dalla prima elaborazione emerge che, a fronte di 123.681 utenze idriche domestiche attive, la proiezione porta a stimare oltre 179.000 utenze reali, con circa 55.600 utenze mancanti o irregolari solo di utenze domestiche. Si tratta di una cifra dirompente, che conferma l’esistenza di un fenomeno di evasione e irregolarità strutturale, con rilevanti impatti economici, sociali e di equità tra gli utenti. Il dato più allarmante: le utenze non commerciali AICA evidenzia inoltre un dato gravissimo: utenze non domestiche contrattualizzate (commerciali/usi diversi) 7.225 a fronte di una platea stimata di circa 30.000 attività economiche, imprese, esercizi commerciali e studi professionali attivi nella provincia di Agrigento. Questo significa che almeno 22.000 attività potrebbero non risultare correttamente allacciate ai servizi idrici, di fognatura e depurazione. Una sproporzione che non può essere casuale e che conferma un fenomeno sistemico di evasione e sommerso nel settore non domestico.
«Questi numeri non lasciano spazio a interpretazioni: abbiamo davanti un’enorme area grigia fatta di irregolarità, evasione e utilizzo improprio della rete pubblica. È un danno per il servizio, per i bilanci dei Comuni e per i cittadini che pagano correttamente. E noi non ci fermeremo: ogni utenza deve essere in regola. Non è più tollerabile che migliaia di famiglie e decine di migliaia di attività economiche utilizzino la rete idrica senza essere regolarmente registrate. Parliamo di oltre 55.000 utenze fantasma e di una forbice enorme tra attività reali e attività contrattualizzate. La legalità non è negoziabile: andremo fino in fondo.» dichiarano Danila Nobile, presidente del CdA e Francesco Fiorino, direttore generale.
AICA ribadisce che la tabella è solo una prima fotografia e che l’analisi definitiva comprenderà: incrocio dati catastali, verifica con dati Tari dei Comuni, mappatura delle attività economiche, sopralluoghi sulle utenze non allacciate, controlli sugli allacci abusivi, verifica della congruità tra immobili, residenti e utenze idriche.
«Legalità, trasparenza e ordine: questa è la direzione che sottolinea Aica. La provincia non può più permettersi 55.000 utenze invisibili oltre a quelle commerciali/professionali. Non possiamo permettere che il peso del sistema ricada solo sui cittadini onesti. Questa azienda sta ristabilendo ordine, trasparenza e verità. E non arretreremo di un millimetro.»


