Cantina sociale Enocarboy, 9 condanne per bancarotta
Nove condanne e un’assoluzione per bancarotta nei confronti dei membri che si sono succeduti nel consiglio di amministrazione della cantina sociale Enocarboy di Sciacca
Nove condanne e un’assoluzione per bancarotta nei confronti dei membri che si sono succeduti nel consiglio di amministrazione della cantina sociale Enocarboy di Sciacca. Lo ha disposto il collegio di giudici presieduto da Antonio Tricoli a conclusione del processo di primo grado per fatti che risalgono al periodo compreso tra il 1999 ed il 2001.
Il tribunale ha condannato ad 8 anni di reclusione Francesco Turturici, 84 anni di Sciacca; Matteo Cutino, 63 anni di Ribera; Salvatore Ciaccio, 86 anni di Sciacca; Arturo Morreale, 59 anni di Palermo. I giudici hanno inflitto 7 anni e 6 mesi di reclusione a Giuseppe Tulone, 80 anni di Sciacca, e ai commissari liquidatori Vincenzo Marinello, 55 anni di Sciacca, e Concettina Chiarini, 77 anni di Porto Empedocle. Sette anni di reclusione, invece, per l’imprenditore Giuseppe Bono, 55 anni di Sciacca. Sei anni di carcere ad Antonino Sutera, 68 anni di Sciacca, altro componente del consiglio di amministrazione. L’unica assoluzione è stata disposta nei confronti di Pasquale Caro, 80 anni di Montallegro, anche lui membro del Cda ma soltanto per tre mesi.
Secondo l’accusa tutti avrebbero operato con grave imprudenza con l’obiettivo di ritardare il fallimento della società. La cantina sociale, già nel 1999, chiudeva l’esercizio con un debito di 2 miliardi delle vecchie lire ma – nonostante questo – gli amministratori avrebbero stipulato nel 2002 un contratto di associazione in partecipazione con un’altra società che impegnava a versare il debito nelle casse della Enocarboy. Cosa che, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai avvenuta del tutto.