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Licata, corruzione in atti giudiziari e calunnia: chiesti cinque anni per l’ex sindaco Balsamo

Riconoscere la colpevolezza anche per i reati di corruzione in atti giudiziari e calunnia e riconoscere la prescrizione del reato di falsa testimonianza per un’imputata. Per queste ragioni il procuratore generale presso la Corte d’appello di Palermo ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione dell’ex sindaco di Licata, Angelo Balsamo, noto penalista, finito […]

Pubblicato 5 anni fa

Riconoscere
la colpevolezza anche per i reati di corruzione in atti giudiziari e calunnia e
riconoscere la prescrizione del reato di falsa testimonianza per un’imputata.
Per queste ragioni il procuratore generale presso la Corte d’appello di Palermo
ha chiesto la condanna a cinque anni di reclusione dell’ex sindaco di Licata,
Angelo Balsamo, noto penalista, finito nel groviglio di una inchiesta
giudiziaria che aveva fatto scattare persino le manette ai polsi dell’allora
primo cittadino. Era il 13 gennaio 2014.

Poi la
sentenza di primo grado, emessa il 26 novembre dello scorso anno che recitava,
come hanno riportato i media quel giorno così: “L’ex sindaco di Licata Angelo
Balsamo è stato condannato dal Tribunale di Agrigento a due anni e sei mesi di
reclusione. L’accusa aveva chiesto sette anni e sei mesi. Con l’ex sindaco e
avvocato Balsamo erano imputati anche Francesca Bonsignore, e l’imprenditore
Carmelo Malfitano che sono stati condannati rispettivamente a tre anni e sei
mesi (la Procura aveva chiesto cinque anni) e un anno (richiesta di un anno e
sei mesi).

Balsamo e gli altri imputati erano accusati di corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza, calunnia e – nel caso di Malfitano – di favoreggiamento, nell’ambito di un risarcimento per un incidente stradale. Bonsignore è stata condannata per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza mentre Balsamo per il concorso in falsa testimonianza e assolto dall’accusa di corruzione in atti giudiziari e calunnia. Tutti e due sono stati anche condannati a risarcire l’assicurazione. Parte civile nel processo sono la Unipol Sai e Mary Ann Casaccio.

Adesso
nel processo d’appello che si sta celebrando a Palermo –  dopo che per il solo ex sindaco Balsamo,
la Procura di Agrigento attraverso l’aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto
Salvatore Vella aveva presentato appello – il Pg usa la mano pesante e chiede
il doppio, rispetto alla pena inflitta in primo grado ed il riconoscimento di
colpevolezza per i reati dai quali Balsamo era stato assolto.

Per Malfitano la Procura generale ha chiesto la conferma della pena di un anno mentre per la Bosnsignore la condanna a tre anni (sei mesi in meno rispetto al primo grado perché il reato di falsa testimonianza sarebbe prescritto).

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