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“L’interesse della mafia per le scommesse online”, chieste 24 condanne: c’è anche agrigentino

Chiesti tre anni di carcere per l'imprenditore agrigentino Davide Schembri

Pubblicato 3 anni fa

Il pm Giovanni Antoci ha chiesto poco piu’ di 130 anni di carcere per i 24 imputati del processo Game Over, in corso davanti al Tribunale col rito ordinario. Si tratta di un’indagine della Guardia di Finanza e della Dda in cui emerse il forte interesse di Cosa nostra per il settore delle scommesse sportive, ritenuto un efficacissimo canale di riciclaggio, reinvestimento e reperimento di fondi per nuove imprese criminali. Al centro dell’indagine l’imprenditore Benedetto Bacchi, conosciuto come Nini’, originario di Partinico (Palermo).

Come gli altri imputati, rispondeva a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni, riciclaggio, traffico di droga e concorso esterno. Lo difende l’avvocato Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto del capoluogo siciliano. Per Bacchi la richiesta e’ di 20 anni.

Ecco le altre: 16 anni per Francesco Lo Iacono; 13 per Maurizio Primavera e Fabio Lo Iacono; 6 a testa per Agostino Chifari, Giuseppe Grigoli, Alessandro Rosario Lizzoli, Francesco Porzio. Poi 4 anni ciascuno per Salvatore Ingrasciotta, Francesco Lo Iacono, Antonio Pantisano Trusciglio. Ancora, 3 anni e 4 mesi per Francesco Paolo Pace e 3 anni ciascuno per Diomiro Alessi, Domenico Bacchi, Maurizio Cossentino, Maicol Di Trapani, Vito Alessio Di Trapani, Salvatore Galatioto, Vincenzo Lo Curcio, Fabrizio Noto, Giuseppe Italo Pecoraro, Francesco Regina, Davide Schembri. Infine 3 mesi sono stati proposti per Antonio Zichitella.

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