Favara

Uccisione di Stefano Pompeo: una storia semplicemente tragica (gallery)

“Quasi 12” anni aveva il piccolo Stefano Pompeo quando fu  ucciso per errore nelle campagne  tra Favara ed Agrigento. Era il 21 aprile del 1999 e ha fatto bene a ricordarcelo il giornalista Gero Tedesco che ha deciso di scrivere e dirigere un documentario che riesuma l’archeologia di una storia che deprime e punta il […]

Pubblicato 5 anni fa

“Quasi 12” anni aveva il
piccolo Stefano Pompeo quando fu  ucciso
per errore nelle campagne  tra Favara ed
Agrigento.

Era il 21 aprile del 1999 e ha fatto bene
a ricordarcelo il giornalista Gero
Tedesco
che ha deciso di scrivere e dirigere un documentario che riesuma l’archeologia
di una storia che deprime e punta il dito contro tutti noi.

“In Italia – diceva  Leonardo
Sciascia
di ogni mistero si conosce
la soluzione ma mai i colpevoli vengono assicurati alla giustizia”.

Anche di Stefano Pompeo, rileva Tedesco
-“ Si tratta dell’omicidio di un bambino che è caduto quasi totalmente
nell’oblìo. Abituati, ormai, al sezionamento di fatti di cronaca fa specie e
rabbia che, ben 20 anni dopo, dell’assassinio di Stefano non si sappia
praticamente nulla. Nessuno è mai stato condannato e addirittura nessuno è mai
stato indagato”.

E dovrebbe dire
molto la decisione di un giornalista che aduso a “penna e calamaio” decide
rabbiosamente di rivolgersi e utilizzare le immagini, di far parlare i genitori
della vittima, l’allora componente della Commissione
antimafia
  Giuseppe Scozzari e il giornalista investigativo Franco Castaldo. Nomi che da soli
rievocano lo spirito dei tempi. 

Di quei tempi
che ancora confliggono con i nostri come se ben poco fosse cambiato e che per
queste ragioni “Quasi 12” dovrebbe
servire alle nuove generazioni per prendere coscienza di quegli eventi nefasti
e coglierne il significato storico per trasmettere conoscenza e comprensione
alle generazioni future.

Una rilettura
del passato che attraverso la ricognizione di Scozzari, Castaldo e del procuratore
aggiunto Salvatore Vella risultano
una miscela infiammabile che appiccano il fuoco all’albero della nostra storia.

Che è favarese
ed agrigentina, palmese e canicattinese e che viene sciorinata dai protagonisti
con spirito critico ed analitico, sgombro da pregiudizi. E anche le
immagini  sembrano scandagliare nella
luce abbacinante di una Favara
fotografata col suo cupolone chiesastico e scintillante tra le case basse e dai
muri approssimati da farle sembrare ruderi, quasi a cercare i colpevoli con
insistente furia indagatrice. In quella Favara
dove, a detta di un pentito, non si chiede il pizzo ai commercianti perché ”siamo
tutti una famiglia
”.

Anche Sua Eminenza Montenegro che ha voluto
essere presente alla proiezione presso il Cinema
Astor al completo, ha accennato al
documentario come una scossa al cuore colpito da malsana sonnolenza.

Certamente “Quasi 12” non farà scivolare i giorni come fossero solamente granelli di sabbia della clessidra del tempo e saprà imporre al giornalismo investigativo, (soprattutto televisivo oggi pressocchè assente nelle nostre contrade), uno spessore più credibile.

Testo e foto di Diego Romeo

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