Catania

Operazione “Pupi di pezza”, Bancarotta ed evasione fiscale: nove arresti (anche padre sindaco Catania); le intercettazioni (ft e vd)

 I Finanzieri del Comando provinciale di Catania, su delega della locale Procura distrettuale, hanno eseguito 11 misure cautelari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale etneo. Gli indagati, 9 dei quali posti agli arresti domiciliari e 2 destinatari di provvedimenti interdittivi, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di bancarotte fraudolente (patrimoniali e documentali) e […]

Pubblicato 5 anni fa

 I Finanzieri del Comando provinciale di Catania, su delega della locale Procura distrettuale, hanno eseguito 11 misure cautelari.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale etneo. Gli indagati, 9 dei quali posti agli arresti domiciliari e 2 destinatari di provvedimenti interdittivi, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di bancarotte fraudolente (patrimoniali e documentali) e reati tributari (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) realizzati anche in forma associata nonche’ dei delitti di favoreggiamento personale e reale.

Al contempo, e’ in corso il sequestro preventivo di 4 marchi registrati e 4 complessi aziendali per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro. Tra le persone destinatarie delle misure cautelari, 3 professionisti componenti di un noto studio associato etneo e 7 imprenditori.

C’è anche Antonio Pogliese, 75 anni, padre del sindaco di Catania, Salvo, tra le persone poste agli arresti domiciliari dalla guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta della Procura per associazione per delinquere, bancarotte e evasione fiscale. Professionista di successo ed esperto del settore della grande distribuzione, Antonio Pogliese, ha uno dei più noti studi di economia e finanza della città.

Nell’ambito
dell’operazione delle Fiamme gialle, denominata ‘Pupi di pezza’, sono stati
anche posti agli arresti domiciliari oltre a Pogliese anche alcuni suoi
associati: Michele Catania, di 53 anni, Salvatore Pennisi, di 46.

I tre,
secondo l’accusa, “avvalendosi di Salvatore Virgillito, di 66 anni,
liquidatore fiduciario dello studio, anch’egli agli arresti domiciliari,
costituivano un’associazione a delinquere, almeno dal 2013, dedita ad una serie
indeterminata di condotte delittuose in materia societaria, fallimentare e
fiscale”. Arresti domiciliari disposti dal Gip anche per gli imprenditori
Antonino Grasso, di 54 anni, Giuseppe Andrea Grasso, di 51, Michele Grasso, di
58, Concetta Galifi, di 39, e Rosario Patti, di 79. Misura interdittiva ad
esercitare il diritto d’impresa per un anno per Alfio Sciacca, di 67 anni, e
Nunziata Conti, di 65. Inoltre:

Società commerciali destinatarie del sequestro
d’azienda.

“Gali
group srl”, attività trasporto merci su strada con sede a Ispica;

“Planeta
Srl”, progettazione esecuzione lavori specializzati con sede a Catania; “F.Lli
Conti Group Srl”, ingrosso di ortofrutta con sede a Paternò; “Cta Fin
Srl”, commercio al dettaglio confezioni per adulti con sede a
Misterbianco.

Marchi
registrati sottoposti a sequestro.

“Saporita”;
Golosita”; “Diamante”; “Diamante fruit”.

Complessi aziendali sequestrati.

“Prima
trasporti srl”; “Grandi vivai società agricola srl”; “F.lli
Conti Paternò Srl”; “Patti diffusione srl”.

L’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle etnee sotto la direzione della locale Procura distrettuale, ha disvelato l’esistenza di un collaudato sistema fraudolento in grado di garantire a diversi gruppi imprenditoriali la sottrazione al pagamento di un complessivo volume di imposte pari a oltre 220 milioni di euro e la contestuale elusione di procedure esecutive e concorsuali.

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