Favara

Favara, omicidio Ferraro e tentato omicidio Nicotra: interrogati cugino della vittima e Di Benedetto

Ancora interrogatori e ancora accertamenti della Direzione distrettuale antimafia di Palermo – segnatamente il pubblico ministero Geri Ferrara – nell’ambito della maxi-inchiesta che sta tentando di fare luce sulla lunga scia di sangue che ha lastricato i territori di Favara e Liegi con ripetuti omicidi ed agguati. Oggi a Palermo, con riferimento all’omicidio di Emanuele […]

Pubblicato 5 anni fa

Ancora
interrogatori e ancora accertamenti della Direzione distrettuale antimafia di
Palermo – segnatamente il pubblico ministero Geri Ferrara – nell’ambito della
maxi-inchiesta che sta tentando di fare luce sulla lunga scia di sangue che ha
lastricato i territori di Favara e Liegi con ripetuti omicidi ed agguati.

Oggi a Palermo, con riferimento all’omicidio di Emanuele Ferraro compito a Favara esattamente un anno fa (era l’8 marzo) davanti casa, nella via Diaz, è stato interrogato Emanuele Ferraro, omonimo e cugino della vittima, già sentito dalla Squadra mobile di Agrigento immediatamente dopo l’omicidio.

Poi è
stata la volta di Francesco Di Benedetto ventottenne favarese, assistito
dal suo legale di fiducia, avvocato Salvatore Pennica.

Il
giovane è indagato nell’inchiesta per il tentato omicidio ai danni del favarese
Carmelo Nicotra, 36 anni, avvenuto il 23 maggio del 2017, in via Torino, a
Favara. Inchiesta che comprende anche l’omicidio di Carmelo Ciffa, 42 anni, di
Porto Empedocle, operatore socialmente utile, assassinato il 26 ottobre del
2016 davanti un supermercato in corso Vittorio Veneto, a Favara.

Di
Benedetto è finito insieme a Michelangelo Bellavia, 30 anni,
nella vicenda riguardante il mancato omicidio Nicotra e con i due sono indagati
anche i favaresi Gerlando Russotto, 28 anni; Calogero Bellavia, 27 anni,
Antonio Bellavia, 47 anni; Carmelo Vardaro, 39 anni e Calogero Ferraro, 39
anni, fratello di un altro indagato uscito tragicamente dall’inchiesta perché
assassinato, ovverosia Emanuele Ferraro.

Michelangelo
Bellavia e Francesco Di Benedetto sono legati ad un altro favarese, forse il
personaggio di maggior peso del sodalizio, ossia Calogero Bellavia, già
arrestato e condannato, tra l’altro, per aver favorito la latitanza del boss
Gerlandino Messina, perché il primo è il fidanzato della sorella di Calogero
Bellavia mentre il secondo è suo dipendente nella ditta di vendita al dettaglio
di bibite e bevande in genere.

Oggi
doveva essere interrogato anche la mancata vittima dell’agguato, quel Carmelo
Nicotra accusato di favoreggiamento aggravato da mafia perché non ha voluto
rivelare l’identità dei suoi mancati assassini. Un impedimento del suo
difensore di fiducia, l’avv. Salvatore Cusumano ha fatto slittare ad altra data
l’interrogatorio.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *