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Agrigento, accusato di truffa e falso, imprenditore Sinatra chiede al Riesame la revoca dei domiciliari

Vincenzo Sinatra,82 anni,  imprenditore di Agrigento, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa e falso, dopo che per lui era scattate le manette lo scorso 15 marzo, si rivolte al Tribunale del Riesame. L’uomo, attraverso i suoi legali, chiede la remissione in libertà e l’annullamento della misura cautelare cui è sottoposto. L’istanza sarà valutata dai giudici il prossimo 5 aprile.

Nell’nchiesta sono coinvolte altre persone. Si tratta di Tito Cece, 71 anni di Salerno, Dania Ciaceri, 62 anni di Noto, Dirigente del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia, e Ninfa Cangemi, 57 anni, funzionario del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia.

LE ACCUSE. Secondo la Procura di Agrigento gli indagati avrebbero formato atti pubblici falsi propedeutici alla vendita a favore della ditta TAS  S.r.l. di un appezzamento di terreno appartenente al Demanio della Regione Siciliana sito nel territorio del Comune di Agrigento nel complesso denominato “Villa Genuardi” (sito accanto l’Hotel della Valle, di proprietà della ditta TAS  S.r.l.) ubicato in area di interesse archeologico, ideologicamente falso in quanto avente per oggetto un’area di estensione assai maggiore a quella rispetto la quale la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento aveva espresso parere positivo alla vendita in favore della TAS.