Caltanissetta

Smantellata ‘cellula’ tedesca clan Rinzivillo, affari e patti scellerati: 11 arresti (vd e ft)

Un blitz antimafia tra l’Italia e la Germania ha colpito il clan Rinzivillo di Gela, cittadina in provincia di Caltanissetta.

Undici i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, ritenuti “affiliati o contigui” all’organizzazione mafiosa. L’operazione, denominata ‘Extra Fines 2-Cleandro‘ e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia nissena, e’ stata portata a termine dalla polizia e dal Comando della guardia di finanza di Roma.

Questi i destinatari dell’ordinanza: Salvatore Rinzivillo, 59 anni, attualmente in carcere; Giandomenico D’Ambra, 49 anni, attualmente ai domiciliari; Marco Lazzari, 49 anni, attualmente in carcere; Cristiano Petrone, 46 anni, attualmente in carcere; Ivano Martorana, 38 anni, attualmente in carcere; Riccardo Ferracane, 63 anni; Giuseppe Cassaro, 49 anni; Nicola Gueli, 37 anni; Salvatore Gueli, 44 anni; Gabriele Spiteri, 46 anni. Per l’undicesimo indagato sono ancora in corso le ricerche. L’accusa, tranne che per Petrone, Lazzari e D’Ambra, e’ quella di avere fatto parte di una “associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga” che sarebbe stata portata avanti in Germania, a Roma e in Sicilia.

In particolare, gli investigatori hanno ricostruito gli affari illeciti della consorteria criminale, gestiti mediante una cellula operante in territorio tedesco, che il boss Salvatore Rinzivillo aveva affidato al suo luogotenente Ivano Martorana. Detta articolazione si occupava dell’approvvigionamento della droga, destinata ad essere smerciata nella Capitale e sulla piazza sicula, ove il sodalizio poteva contare, tra gli altri, sull’associato Ferracane nel ruolo di grossista. In tale contesto, sono emersi contatti con soggetti turchi di notevole caratura criminale, nonche’ con persone che hanno avuto rapporti con la ‘ndrangheta reggina’, tra i quali Antonio Strangio, pregiudicato di San Luca, meglio noto come ‘TT o U Meccanicu’, all’epoca latitante all’estero e poi catturato, nel dicembre del 2017, nei pressi di Duisburg. Lazzari e Petrone, infedeli appartenenti alle Istituzioni, sono accusati di concorso in fatti corruttivi, talora aggravati dalla cosiddetta agevolazione mafiosa, per aver messo a disposizione di Rinzivillo e Martorana, notizie riservate contenute nella banca dati Sdi e in alcuni documenti cartacei, nonche’ per aver cercato, sempre al fine di favorire l’organizzazione criminale, di corrompere appartenenti a Forze dell’ordine in servizio presso alcuni aeroporti italiani, ai quali promettevano utilita’ in cambio dell’omissione di controlli per facilitare l’esportazione in Russia di significative somme di denaro, da reinvestire in attività economiche con il supporto di esponenti apicali di mafie autoctone. All’avvocato romano D’Ambra vengono contestati indebiti accertamenti commissionati a Petrone per acquisire, mediante la predetta banca dati, informazioni di natura riservata sul conto di numerosi soggetti, del tutto ignari.

L’odierna attivita’ costituisce l’epilogo di una strutturata indagine condotta, in sinergia, dagli specialisti della Squadra Mobile e del Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria che, alla fine del 2017, aveva gia’ portato all’arresto di 37 persone e al sequestro preventivo di beni per oltre 18 milioni di euro. Le investigazioni avevano consentito di accertare l’operativita’ del clan, ‘etero-diretto’ dai reclusi Antonio e Crocifisso Rinzivillo (entrambi al regime del ‘carcere duro’), attraverso il fratello Salvatore poi finito in manette e tuttora detenuto, il quale a seguito dell’arresto dei germani, avvenuto nel 2015, era stato richiamato in Sicilia dalla Capitale al fine di riorganizzare le illecite attivita’ della famiglia e riaffermarne il predominio sul territorio, coprendo la vacanza di comando venutasi a creare. Salvatore, investito del rilevante ruolo di reggente, aveva quindi intrapreso rapporti con altri esponenti mafiosi palermitani, trapanesi e catanesi, mostrando un notevole dinamismo, potendosi avvalere di un’organizzazione articolata in un’ala criminale, dedita al traffico internazionale di droga e di armi, alle estorsioni e alle intestazioni fittizie di beni, e in un’ala imprenditoriale, impegnata soprattutto nel settore edilizio e nel commercio di autoveicoli e di prodotti ittici. L’operazione e’ in corso nel Lazio, in Sicilia, in Campania e in Umbria, nonche’ a Colonia e a Mannheim (Germania) dove, in collaborazione con la Polizia Criminale e i Reparti Speciali tedeschi, attivati dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, in sinergia con il II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, si sta procedendo alla cattura di quattro affiliati (i citati fratelli Gueli, Spiteri Gabriele e Cassaro Giuseppe), appartenenti alla cellula tedesca, operativa nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia.