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Campobello di Licata, inchiesta su Dedalo ambiente ed Srr: l’intervento dei capigruppo consiliari Calà ed Intorre

In riferimento alle notizie diffuse a mezzo stampa dalla consigliera comunale Jenny Termini, riferite ad una non meglio precisata richiesta di commissione  di inchiesta concernente i rapporti tra il comune di Campobello di Licata e la Dedalo Ambiente, i capigruppo consiliari Calogero Calà e Mariangela Intorre, hanno diffuso una nota. 
“In consiglio comunale, il Sindaco Giovanni Picone, ad inizio seduta, ha dato comunicazioni inerenti il suo presunto coinvolgimento nell’inchiesta che vede coinvolte la Dedalo Ambiente e la SRR, puntualizzando che i fatti contestati risalgono ad un periodo successivo alla sua carica di presidente della SRR. A chiarimento dei fatti, il sindaco aveva a suo tempo chiarito alla GDF la sua  estraneità, in quanto lo stesso ha presentato le proprie dimissioni da presidente della SRR in data precedente ai fatti contestati.
In relazione a quanto esposto, la consigliera comunale Termini chiedeva ai colleghi se non fosse il caso di istituire una commissione di inchiesta per valutare eventuali responsabilità del Sindaco.
A seguito di tale richiesta orale, intervenivano nella discussione i consiglieri Calà e Sferrazza i quali facevano notare che sia della Dedalo Ambiente che della SRR essendo enti autonomi, non depositano i loro documenti presso il nostro comune. Una eventuale commissione, dovrebbe, seguendo un preciso iter, richiedere la documentazione relativa ai due Enti e poi vagliarla. Ricordiamo a tutti i consiglieri, che andremo così a sovrapporci all’attuale inchiesta in corso da parte della Magistratura
Successivamente il presidente del consiglio, ha ricordato che l’istituto della commissione di inchiesta è disciplinato dall’art.12 dello statuto comunale, e va richiesto a firma di cinque consiglieri comunali. I fatti discussi in consiglio comunale, differiscono totalmente da quanto riportato  dagli organi di stampa sulle dichiarazioni della consigliera Termini, la quale, accorgendosi di aver fatto in consiglio una proposta completamente diversa da quella riportata dalla stampa, ha successivamente corretto il tiro, dichiarando di aver chiesto una commissione di inchiesta su tutt’altra questione ovvero sui rapporti intercorsi tra il comune di Campobello di Licata e la Dedalo  con riferimento particolare all’acquisto di beni da parte del comune ed utilizzo della società e sull’utilizzo del personale.
Come si può notare, si parla di due argomenti totalmente diversi, dei quali il secondo,  non è stato  nemmeno accennato dalla Consigliera e di conseguenza, non discusso in consiglio comunale, quando invece, vista l’importanza dell’argomento, bisognerebbe anticipatamente approfondirlo.
Si fa presente altresì, che ad oggi  non è  pervenuta nessuna richiesta di commissione di inchiesta da parte di nessun consigliere comunale.
Qualora ciò dovesse avvenire, con specifiche richieste sugli argomenti e sul periodo da trattare, i gruppi consiliari di maggioranza sono disponibili a discutere sulla validità della proposta e sulla necessità di trattare tali argomenti e se del caso, di allargarlo ad altri periodi ed argomenti.
“Vista l’indagine in corso da parte della Magistratura, vista la delicatezza degli argomenti, concludono i consiglieri Calà e Intorre, si invita la consigliera Termini a ponderare bene le sue dichiarazioni, di portare la discussione nelle giuste sedi e di non fare processi a mezzo stampa”.