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Catania, pericolosi per l’ordine pubblico: rimpatriati due marocchini

Nell’ambito dell’attività di prevenzione svolta dalla Digos e dall’Ufficio Immigrazione di Catania, lo scorso 28 febbraio è stato espulso dal territorio nazionale il cittadino marocchino Anis Jourdale, di anni 33, poiché ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Anis Jourdale,
Khalid Kounzize

Lo stesso, più volte denunciato in passato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento, era stato arrestato sia a settembre 2016 sia a gennaio 2017 per attentato alla sicurezza dei trasporti, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, avendo lo stesso lanciato, in entrambe le occasioni, grosse pietre all’indirizzo di autovetture in transito nel centro cittadino e per aver aggredito, dopo aver affermato di essere un appartenente al Daesh, alcuni agenti del locale Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, nei confronti dei quali aveva, altresì, rivolto gravi minacce pronunciando anche frasi offensive nei confronti dei cristiani.

In occasione dell’ultimo arresto venivano, inoltre, rilevate sul suo telefono cellulare alcune immagini di una pistola, di versi del Corano e di simbologie della religione islamica che corroboravano una sua particolare inclinazione alla violenza ed uno spiccato attaccamento ai dettami dell’Islam.

Lo stesso, al termine della carcerazione preventiva e del brevissimo tempo in cui è stato trattenuto presso il Centro d’Identificazione ed Espulsione di Caltanissetta, è stato espulso con decreto del Prefetto ex art. 13, comma 2, lett. “c” d.l.vo n. 286/1998 e rimpatriato in Marocco.

Analogo provvedimento per motivi di ordine e sicurezza pubblica è stato adottato nei riguardi di altro cittadino marocchino, Khalid Kounzize più volte denunciato per reati contro la persona, il patrimonio e la Pubblica Amministrazione, quali rapina, lesioni, furto aggravato, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Il predetto, durante l’ultimo periodo di carcerazione, era stato inoltre monitorato quale detenuto a rischio radicalizzazione e proselitismo per alcuni fatti di violenza perpetrati all’interno della Casa Circondariale di Trapani nei confronti di altri detenuto italiano.

Dopo la scarcerazione, a seguito di alcuni accertamenti della Digos, era stato, altresì, possibile verificare che lo straniero, oltre a non svolgere alcuna attività lavorativa ed essere solito fare uso di alcol e di sostanze stupefacenti, aveva manifestato comportamenti violenti nei confronti di persone a lui vicine. Considerata la sua pericolosità sociale è stato pertanto rimpatriato in Marocco lo scoro 26 febbraio con provvedimento del Prefetto di Catania.