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Decimato il clan “Carcagnusi”, 17 arresti: c’è anche Nuccio Mazzei (video)

Decimato clan Carcagnusi, 17 arresti c’è anche Nuccio Mazzei

Su delega della Procura distrettuale antimafia di Catania, la Polizia di Stato ha dato esecuzione un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 17 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto, ricettazione ed altri reati, con 1’aggravante di avere commesso i fatti avvalendosi delle condizioni previste dall’art.416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione mafiosa.

La misura cautelare, eseguita dalla Squadra Mobile di Catania nei confronti della famiglia Mazzei – “Carcagnusi” inserita in Cosa nostra e legata ai corleonesi, ha consentito di decapitare i vertici della cosca, tra cui il reggente Sebastiano Mazzei, inteso “Nucciu ‘u carcagnusu”, figlio del boss detenuto Santo Mazzei.

I particolari dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso gli uffici della Procura della Repubblica di Catania siti in viale XX Settembre alle ore 11.15.

Decimato clan Carcagnusi, 17 arresti c’è anche Nuccio Mazzei

“I Carcagnusi”. Così sono conosciuti la famiglia Mazzei di Catania, tra i clan più attivi nel catanese. La Squadra Mobile ha eseguito 17 arresti di soggetti ritenuti organici al clan che prende il nome da Santo Mazzei, capo indiscusso e da anni relegato al 41 bis. L’odierna inchiesta permette di sferrare un colpo direttamente al cuore organizzativo del clan, colpendo ala parte verticistica dell’organizzazione e scoprendo anche nuovi elementi di spicco. Come, per esempio, il figlio del “padrino” dei Carcagnusi, Sebastiano. Nuccio Mazzei ha preso da tempo il posto del padre nel ruolo di capo (anche lui è al regime del 41 bis e sta affrontando diversi processi). Storici i legami tra i Mazzei e i Corleonesi palermitani.

Affondata la lama nell’organizzazione interna al clan dei Carcagnusi che fanno riferimento a Carmelo Occhione, elemento di vertice che è già stato arrestato nell’ambito della retata “Nuova Famiglia” della Finanza. Dalle indagini era emerso che sarebbe stato Carmelo Occhione a tenere i contatti tra i Carcagnusi e gli altri clan mafiosi durante la latitanza del capomafia Nuccio Mazzei.  Da questo particolare si comprende il peso criminale dell’indagato.

Sono molte le contestazioni per gli indagati: vanno, a vario titolo, dall’associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, furto, ricettazione e ad altri reati, commessi con l’aggravante mafiosa.