Catania

Mafia: sequestro beni per 1 mln ad affiliato clan Cappello

Nelle prime ore della mattinata odierna, su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, personale della Direzione investigativa antimafia di Catania, diretta da Renato Panvino, ha dato esecuzione al decreto di confisca emesso dal Tribunale di Catania, in data 01.03.2018, di un patrimonio del valore stimato di circa 1.000.000,00 euro, costituito da beni immobili riconducibili a Antonino Fichera, 73 anni, noto pluripregiudicato, ritenuto contiguo al clan mafioso “Cappello”.

Il decreto di confisca ha confermato il quadro probatorio già condiviso dal Tribunale di Catania nel 2016, in sede di emissione del provvedimento di sequestro patrimoniale su proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata da questa Procura distrettuale.

Gli approfonditi e complessi accertamenti patrimoniali, delegati agli investigatori della D.I.A.,   hanno consentito di far emergere come Antonino Fichera (del quale è stata riconosciuta la pericolosità sociale, al quale viene ascritta fin dalla fine degli anni ’60, come conclamato dai decreti applicativi della sorveglianza speciale di p.s. emesse nel 1976 e nel 1991, permanendo anche oltre con la consumazione di numerosi reati patrimoniali e in materia di armi) unitamente al proprio nucleo familiare, abbia accumulato un ingente patrimonio, per il quale è emersa una notevole sproporzione tra le fonti dichiarate e i beni direttamente o indirettamente posseduti.

Antonino Fichera, ritenuto soggetto contiguo al pericoloso clan mafioso catanese denominato “Cappello”, annovera numerosi precedenti penali in particolare per i reati di furto, ricettazione, porto abusivo di armi, associazione per delinquere, estorsione ed omicidio. Per quest’ultimo reato, aggravato da mafia, è stato arrestato in data 21.05.2013 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere e si trova attualmente agli arresti domiciliari. Fichera, infatti, è stato ritenuto gravemente indiziato quale esecutore materiale, in concorso con Roberto Campisi (già detenuto e ritenuto affiliato alla famiglia dei Cursoti milanesi), dell’omicidio compiuto il 26.08.2008 ai danni di Mario Mauceri, inteso Mario u’ Lintinisi, cl.1965, affiliato alla cosca rivale “Sciuto – Tigna”, che egli riteneva coinvolto, per averlo attirato in un agguato, dell’uccisione del figlio Sebastiano Fichera, ritenuto affiliato proprio alla cosca Sciuto-Tigna.

L’odierno provvedimento ha colpito un patrimonio costituito da uno stacco di terreno unitamente all’edificio esistente, composto da diverse unità immobiliari destinate a residenza e garage che si sviluppa su 4 elevazioni fuori terra.