Nuova udienza in Corte d’Assise, presieduta da Angela Wilma Mazzara, del processo a carico di Gaetano Sciortino, operaio di 55 anni, accusato del brutale omicidio del marmista di Cattolica Eraclea Giuseppe Miceli, massacrato all’interno del suo laboratorio il 6 dicembre 2015.
Tre i testimoni chiamati a deporre questa mattina in aula dal pubblico ministero Gloria Andreoli. Si tratta di proprietari di ricevitorie – una a Cattolica Eraclea ed un’altra a Montallegro – e del dipendente di un bar del paese. Tutti posti – da come emerso – che la vittima frequentava spesso.
“Veniva fino a tre volte a settimana a giocare al Lotto, spendeva al massimo 100-120 euro a settimana – racconta il tabaccaio di Cattolica Eraclea – ma non andava mai oltre”. Circostanza confermata anche da un’altra commerciante di Montallegro, ex titolare di una ricevitoria, frequentata dal Miceli: “Veniva 1-2 volte a settimane a giocare”.
Infine è stata la volta del barista del paese che ha raccontato di aver visto la vittima – il giorno del suo omicidio – entrare al bar, come del resto avveniva ogni giorno.
Il processo riprenderà l’8 febbraio prossimo data in cui verranno sentiti il fratello ed il cognato della vittima.