Commenti

Migranti, M5S spaccato a metà. Forello a Cancelleri: “porti aperti. Il senso di umanità misura il grado di civiltà di un paese”

Ricordando la recente archiviazione disposta dai giudici di Palermo dell’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata al traffico di uomini, che vedeva coinvolte la Ong spagnola Proactiva, con il natante Golfo azzurro, e quella tedesca Sea Watch, con Iuventa, Forello spiega che la chiusura dei porti è “una scelta al di fuori dei limiti della legalità nazionale e internazionale”.

Il capogruppo del Movimento 5 stelle al Comune di Palermo, risponde in maniera netta al deputato regionale Giancarlo Cancelleri che ieri aveva dato il suo plauso alla chiusura dei porti sponsorizzata con forza dal ministro Matteo Salvini e avallata dal ministro delle Infrastrutture, il 5 stelle Danilo Toninelli. “Il fatto che l’Italia abbia dimostrato di essere capace di grande accoglienza, non legittima oggi a divenire insensibili o spietati con i migranti che si trovano “sequestrati” in mezzo al Mare Mediterraneo – dice Forello –  Il senso di umanità, che misura il grado di civiltà di un paese, viene sempre prima di tutto e non può essere  temporaneamente sospeso con l’obiettivo di costringere l’Europa a far fronte alle proprie responsabilità”.

Per il pentastellato,  Salvini “gioca una partita tutta sua. Frenetico e compulsivo, schiacciato sulla cronaca ora per ora, il linguaggio di Salvini si sta sostanziando in un clima che potrebbe precipitare da un momento all’altro. Di post in post ha costruito un senso comune fazioso, esaltato, che dietro le posticce apparenze del buon senso del padre di famiglia, dietro i vuoti proclami della lotta agli scafisti, si concretizza in una cosa sola: fare la guerra alle ong che soccorrono le persone in mare”. Invece quello migratorio è non un fenomeno che “può esser reso comprensibile e governabile attraverso una comunicazione superficiale e compulsiva. Nel Mediterraneo in quindici anni sono morti più di 34.000 persone. In questi anni gli Stati europei si sono e si stanno dimostrando incapaci di condividere doveri e responsabilità, cosa che invece, nel suo piccolo, ha dimostrato di saper fare la società civile europea, perché di questo parliamo quando parliamo di Ong nel Mediterraneo, e certo non di complici di scafisti e trafficanti”. Al contrario i veri trafficanti di esseri umani “operano impuniti negli stati africani e senza accordi con questi governi si può far veramente poco – scrive ancora -. Ma trasformare questa oggettiva difficoltà in un’opportunità per additare al grande pubblico un capro espiatorio è veramente meschino”