Costume

Casteltermini, premio Franco Catalano: il sindaco si scorda di invitare il figlio dell’attore

Le incomprensioni, si sa, capitano anche nelle migliori famiglie.
Questa volta, al centro della querelle, sono finiti Giuseppe Catalano, figlio del compianto attore Franco e l’amministrazione castelterminese.
Succede che il sindaco Nicastro, coadiuvato da un gruppo di giovani appassionati di spettacolo e di movida, metta su un calendario di eventi estivi. In parte le serate sono sponsorizzate proprio dalla Nicastro society. In programma anche il premio Franco Catalano e quello Enzo Di Pisa.
Si tratta di due kermesse (prettamente cabarettistica la prima e teatrale la seconda) che, negli anni d’oro, hanno dato lustro al centro montano. Sulla ribalta si ricordano, andiamo a memoria, Ficarra e Picone, Gianfranco Jannuzzo, Nino Frassica e più in là (nel contesto del Di Pisa), la direzione artistica di Guardì, con Friscia, Dovì e tanti altri nomi presi in prestito dal piccolo schermo o dai grandi teatri.
Poi il vuoto, dovuto alle casse comunali poco floride, ai finanziamenti che non arrivavano più e via discorrendo.
Quest’anno però l’idea di Nicastro&co: ripristinare i due premi.
Certo di tempo e di soldi non ce n’erano tanto quanti all’epoca d’oro, ma chi si accontenta gode. Detto fatto, ecco pronto un calendario con un paio di nomi conosciuti in Sicilia e volendo anche oltre lo Stretto. Comici con puntatine in tv, tali, a parere di chi organizza, da essere incoronati nella serata conclusiva del 1 settembre.
Dai social però Giuseppe Catalano scaglia dardi infuocati. Lamenta di non essere stato avvisato, neppure invitato. Sfoga le sue ragioni, parla di premio che esiste da tempo, che ha rilievo nazionale e che nulla, a suo dire, avrebbe a che vedere con quanto organizzato oggi dall’amministrazione.
Lo raggiungiamo telefonicamente.
“Che dirvi, sono indignato. Mi hanno proprio fatto girare le scatole. Io figlio di Franco non sono neppure stato invitato. Ho saputo della cosa per puro caso. Il premio Catalano dovrebbe “celebrare’ la quarta edizione. Non in questi modi però. Ricordo quella che fu una manifestazione invernale di alto livello: artisti di calibro e da contorno la supervisione del compianto Fabrizio Giuliano e l’appeal di Mario Gaziano. Tutti professionisti con competenze in ambito artistico. Oggi apprezzo la volontà di questi giovani, che fanno da bordone al sindaco e lo aiutano a organizzare serate tali da rallegrare il paese. Non confondiamo le cose però. Il premio Franco Catalano è altro e non va plagiato, ciò a costo di discuterne nelle sedi opportune”.
Contattiamo il sindaco Nicastro, ma senza successo.
Nel frattempo ci richiama Giuseppe Catalano. Pace fatta. Almeno così sembra. La manifestazione sarà ridimensionata quantomeno nel nome. Non un premio, ma una serata commemorativa.
“Ciò a memoria dei fasti di un tempo, dice Catalano, nella speranza che si possa tornare a organizzare cose di quel tipo”.
Il riferimento è anche al premio Enzo Di Pisa, che per anni mobilitò compagnie teatrali di tutta Italia, con un parterre di lustrini e paillettes, di piccola borghesia di provincia con qualche infiltrato della Palermo e della Agrigento bene. A sancire il gran finale c’era sempre Michele Guardì con un discorso strappalacrime sul suo amore per Casteltermini.
Tempi andati, che però si lasciano ricordare da tanti.
Non da ultimo proprio da Giuseppe Catalano. Suo padre Franco (lo ricordiamo, tra gli altri, nei cast di Tornatore e di varie fiction tv), animò tante serate estive castelterminesi.
“Tempi belli che speriamo ritornino. Io do la mia disponibilità a organizzare la quarta edizione del premio. Per la serata commemorativa sarò presente? Non ci allarghiamo! (sorriso).