Cronaca

Bancarotta bar Alba, sequestri, arresti e misure interdittive per soci (vd)

Arresti domiciliari e misure interdittive per i soci e gli amministratori sia delle società fallite che hanno gestito il bar Alba di piazza Don Bosco e di Mondello sia dell’attuale srl, che detiene oggi la titolarità delle attività commerciali.

Disposto anche il sequestro preventivo degli esercizi e di somme di denaro in capo agli indagati. Ad eseguire le ordinanze emesse al Gip di Palermo sono stati i finanzieri del nucleo di Polizia economico – finanziaria di Palermo, durante l’operazione ‘Alba finale’, su richiesta della Procura del capoluogo siciliano. In particolare, le indagini delle Fiamme gialle hanno riguardato, inizialmente, le precedenti società che, a partire dal 2009, hanno condotto l’attività dei due noti bar. Successivamente, l’attenzione investigativa degli inquirenti si è spostata nei confronti del nuovo soggetto giuridico che oggi è proprietario delle attività commerciali.

Gli accertamenti, spiegano dal Comando provinciale della Guardia di finanza, hanno consentito di accertare come “la società N Pasticceria Alba srl, riconducibile a Giuseppe Tarantino, recentemente colpito da un provvedimento dell’autorità giudiziaria in quanto prestanome di Giuseppe Corona, dopo aver acquisito nel 2009 l’azienda di bar e pasticceria dagli originari proprietari, abbia affittato nel 2014 i suoi due rami di azienda, per l’appunto i bar di piazza don Bosco e di Mondello, rispettivamente alla Bar Alba srl e alla Pasticceria Alba srl”. Società che secondo gli investigatori erano in realtà sempre riconducibili a Tarantino e alla moglie Giovanna Porcelli. Le due aziende non avrebbero pagato o pagato solo in parte i canoni di locazione, lasciando la N Pasticceria Alba srl, di fatto non più operativa, prossima al fallimento, avvenuto nell’aprile 2017.

Con il subentro delle nuove società, hanno fatto ingresso nella gestione dei bar, in qualità di soci e membri dei rispettivi consigli di amministrazione, anche gli altri indagati colpiti dagli odierni provvedimenti, Giuseppe Caronia, l’avvocato Marcello Madonia, il commercialista Ermelindo Provenzani e Epifanio e Filippo Arcara.

A seguito del cambiamento della composizione delle compagini societarie, i coniugi Tarantino sono stati – a mezzo di azioni legali avviate da parte dei nuovi soci – estromessi dalle aziende, che nel giro di due anni sono anch’esse state dichiarate fallite. Prima che fosse dichiarato il fallimento della Bar Alba Srl e della Pasticceria Alba Srl, tuttavia, Caronia insieme alla moglie, a Madonia, a Provenzani e ad altri indagati, ha posto in liquidazione le suddette società, stipulando nell’aprile 2016, per conto delle stesse, un contratto di concessione, affidamento e uso a titolo gratuito dei rami d’azienda, costituiti dai due bar di piazza Don Bosco e di Mondello, a favore di una neo-costituita società, denominata A.P.R. Srl, sempre di proprietà dei stessi indagati, “con il proposito di lasciare in capo alle società cedenti, ormai decotte, tutti i debiti” dicono dalla Guardia di finanza.

Nel frattempo, veniva raggiunto un accordo con il personale impiegato nei bar, che sarebbe transitato, previa nuova assunzione, nella A.P.R. Srl, nei confronti della quale i lavoratori hanno formulato espressa rinuncia di qualsiasi azione per le pregresse retribuzioni non pagate e per i crediti maturati in relazione al Tfr.

La Procura di Palermo ha contestato a tutti gli indagati plurimi reati di bancarotta fraudolenta e documentale, in relazione alle molteplici cessioni e affitti di rami d’azienda da una società all’altra, “in quanto rappresentative di uno specifico disegno criminoso posto in essere, prima, dai coniugi Tarantino e Porcelli, successivamente, da Caronia e dalla moglie, da Madonia e da Provenzani, finalizzato allo svuotamento dell’attivo patrimoniale dalle società decotte, a favore di un nuovo soggetto giuridico col quale proseguire l’attività di impresa, sfruttando l’avviamento e il noto marchio Bar Alba”.

In particolare il Gip ha disposto l’applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di Tarantino e di Caronia, le misure interdittive dell’esercizio di uffici direttivi di imprese o società nonché della libera professione per 6 mesi, nei confronti dell’avvocato Madonia e del commercialista Provenzani e di Porcelli, e il sequestro preventivo dei rami d’azienda – per un valore di circa 6 milioni di euro – dell’attività di bar e pasticceria in piazza Don Bosco, in via Margherita di Savoia, in via Scrofani e in via D’Azeglio n. 27. Il giudice ritenendo, infine, che il trasferimento dei bar da una società all’altra abbia pregiudicato le pretese creditorie dell’Erario nei cui confronti le società Bar Alba Srl e Pasticceria Alba Srl erano esposte per oltre 600.000 euro, ha disposto in relazione al reato di ”sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte” il sequestro preventivo, anche per equivalente, delle disponibilità finanziarie nei confronti di Caronia, Madonia, Provenzani, Castania e degli Arcara, nonché di Ermelinda Salvia (ex liquidatrice delle due società prima del loro fallimento), per l’importo complessivo pari a 606.132 euro.