Falsi incidenti stradali e mutilazione fraudolenta: 4 arresti (foto)

I Carabinieri del Nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, tre delle quali donne, nell’ambito dell’inchiesta ‘Fake crash’ su falsi incidenti stradali in cui sono indagate complessivamente 36 persone.

Le indagini sono state avviate nel giugno del 2017 e sono state chiuse nel gennaio del 2019.

I cinque destinatari del provvedimento emesso dal Gip su richiesta della Procura distrettuale sono accusati di avere costituito una “associazione per delinquere finalizzata al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità”.

Trentasei le persone indagate, cinque delle quali sono finite in manette: Pietro Bellaprima, 56 anno, custodia cautelare in carcere; Giuseppina Ferrigno, 46 anni, sottoposta agli arresti domiciliari; Epifanio Rapisarda, 66 anni, sottoposto agli arresti domiciliari; Agata Zingarino, 46 anni, sottoposta agli arresti domiciliari; Claudia Maria La Porta, 47 anni, misura interdittiva per mesi sei dell’esercizio della professione forense. A tutti è stato notificato il provvedimento di “Avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari”.

La compagine delinquenziale, promossa e organizzata Pietro Bellaprima, coadiuvato da Giuseppina Ferrigno e Claudia Maria La Porta (avvocati del Foro di Catania), Epifanio Rapisarda (medico legale/neurologo di Catania) e da Agata Zingarino, era finalizzata all’organizzazione di sinistri stradali falsi, per i quali richiedere importanti risarcimenti monetari alle assicurazioni interessate per, poi, ripartirne l’illecito provento fra i vari attori.

Le indagini, consistite nell’attuazione di mirate attività d’intercettazione e servizi dinamici, corroborate da acquisizioni documentali, hanno permesso di documentare, dettagliatamente, come in Catania fosse operante un sodalizio criminale decisamente avviato a progettare, organizzare e denunciare incidenti stradali falsi in tutto, in parte o alterandone le conseguenti attività istruttorie; il disegno delinquenziale, ideato dal Bellaprima, contava sull’opera dei due avvocati del Foro di Catania e del medico legale/neurologo di Catania sopra citati che, pienamente coinvolti nel progetto delittuoso, prestavano la loro opera professionale realizzando atti falsi e/o fraudolenti nell’esercizio dell’attività forense e sanitaria.

Bellaprima, oltre ai predetti complici con i quali costituiva il “centro motore” della consorteria, si avvaleva anche della cooperazione di molti altri correi i quali, di volta in volta, gli procacciavano o suggerivano i sinistri che, poi, venivano contraffatti nell’istruttoria o simulati del tutto, al fine di conseguire gli indebiti profitti da spartire tra i vari soggetti implicati. Nel dettaglio, il modus operandi consisteva sia nel creare ad arte documentazione sanitaria e dichiarativa falsa o alterata, sia nell’indottrinare falsi testimoni che avrebbero dovuto fornire formali dichiarazioni agli agenti accertatori delle varie compagnie di assicurazione.

Le indagini hanno ha permesso di ricostruire, minuziosamente, 18 sinistri stradali (segnalati come verificatisi nei comuni di Catania e Misterbianco) palesemente falsi, per i quali le compagnie assicurative coinvolte presentavano denuncia-querela costituendosi così parti offese; il danno patrimoniale procurato, orientativamente, si aggira a circa € 100.000.