Cronaca

Minacce, Borrometi: “sono preoccupato ma non mi fermo”

“Sono preoccupato per cio’ che sta accadendo, e’ ovvio, ma non mi fermo. Il progetto di attentato nei miei confronti era in fase avanzata. Tutto cio’ mi sconcerta. Per fortuna sono attorniato da tanti colleghi che mi incoraggiano e non mi fanno sentire solo. Grazie ancora all’Unci per la testimonianza d’affetto, per la vicinanza, e per le battaglie a favore della liberta’ di stampa e a sostegno dei giornalisti minacciati”. Cosi’ il giornalista Paolo Borrometi, contattato telefonicamente, ha risposto al vicepresidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales.

Dopo il messaggio diffuso ieri, l’Unci ha ribadito la solidarieta’ al cronista che da quattro anni vive scortato. Un progetto di omicidio del giornalista ragusano, ad opera della mafia, e’ stato scoperto dagli inquirenti della Dda di Catania nell’ambito di un’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di quattro persone in provincia di Siracusa con l’accusa di avere organizzato un attentato dinamitardo contro l’auto di un’avvocatessa.

“Chiediamo agli organi competenti – ha sottolineato Leone Zingales -, alla luce di cio’ che e’ emerso dall’inchiesta della Dda di Catania, di rafforzare i dispositivi di tutela e sicurezza per Borrometi”. Anche Federica Angeli, alla quale e’ stata recapitata una busta contenente un proiettile, ha ringraziato il presidente nazionale dell’Unci, Alessandro Galimberti, per la solidarieta’ espressa dall’Unione cronisti in occasione dell’ultimo episodio di minaccia.