Operazione “Mare magnum”: da Porto Empedocle partivano gli ordini per mezza Sicilia; gli agrigentini coinvolti (ft e vd)

La base operativa era Porto Empedocle, con agganci nel mondo mafioso locale facente capo alla famiglia Messina.

Una coppia, il palermitano Francesco Ferdico, 54 anni (per anni residente a Caltanissetta) e la moglie Gaetana Gagliana di 51 anni di Porto Empedocle, a capo di una banda dedita al traffico e spaccio di droga. Entrambi da tempo risiedevano nella città marinara dove, collegati con affiliati palermitani, ennesi, e nisseni, gestivano un fiorente traffico e spaccio di cocaina e hashish.

Guidavano un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti che aveva realizzato un imponente traffico di hashish, marijuana e cocaina tra Caltanissetta, Porto Empedocle e Siculiana (in provincia di Agrigento), Palermo e Pietraperzia, in provincia di Enna.

L’operazione è stata denominata “Maremagnum”.

Arrestati anche i palermitani Giuseppe Ferdico, di 45 anni, Gaetano Gagliano, di 32 anni, Pietro La Cara, 42 anni, Francesco Lena, 34 anni e Michele Giallanza di 46 anni. E poi ancora i nisseni Antonio Capuzzo, 32 anni, Michele Pesce, 36 anni, Francesco Turco, 35 anni, Andrea La Iacona, 34 anni, Michele Tripisciano,di 34 anni, Marco Michele, di 32 anni; Francesco Catania 35 anni di Siculiana e Giovanbattista Di Marca, 42 anni di Pietraperzia.

Proprio la coppia empedoclina guidava con sapienza l’organizzazione che nell’agrigentino poteva contare – affermano gli inquirenti – sulla collaborazione del siculianese Francesco Catania.

Secondo l’indagine a guidare il gruppo era Francesco Paolo Ferdico – vicino alla famiglia di Cosa nostra nissena facente capo ad Angelo Palermo – che negli ultimi tempi si era trasferito a Porto Empedocle, dove si era perfettamente inserito nell’ambiente criminale tanto da usufruire di un appartamento riconducibile alla famiglia mafiosa locale dei “Messina”.

Con il blitz “Maremagnum” ha Squadra Mobile di Caltanissetta ha permesso di individuare il canale di rifornimento; i soggetti coinvolti, fornitori e consumatori finali; il ruolo di ogni singolo attore; l’entità della sostanza stupefacente commercializzata, quantificabile in 2/3 chili ogni 15/20 giorni. Per quanto riguarda il traffico di cocaina, lo spaccio condotto dal Marco Michele Ventura veniva costantemente alimentato dal pietrino Giovanbattista Di Marca.

L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e coordinata dalla DDA nissena, si è svolta in due tronconi: il primo relativo al periodo 2009/2014 e il secondo nel periodo 2017/2018.