Porto Empedocle, operaio morto al centro “Le Rondini”: Giuseppe Burgio si difende

Si è svolta una udienza del processo inerente la morte di un operaio precipitato dal tetto del centro commerciale Le Rondini a Porto Empedocle, dibattimento che vede imputato l’imprenditore Giuseppe Burgio e un suo ex dipendente, Michele Benedetto Pecorelli.

Burgio si è difeso dall’accusa di omicidio colposo testimoniando e raccontato la sua versione dei fatti: “Diedi l’incarico a Giuseppe di trovare una ditta che si occupasse dello spurgo delle grondaie, ma non avrei mai immaginato che salisse sul tetto”.

La vicenda è del 2014 quando Milizia, salito sul tetto per pulirlo, perse la vita a seguito del crollo dello stesso. L’operaio fu soccorso e portato in ambulanza in ospedale al San Giovanni di Dio di Agrigento dove però giunse morto. Secondo Burgio dunque Milizia aveva ricevuto l’incarico di contattare una ditta specializzata e non occuparsi lui stesso dei lavori. Per questo Burgio ha dichiarato: “Rimasi sorpreso quando mi comunicarono che era salito sul tetto per fare quel lavoro insieme all’impresa perchè non era questo l’accordo”.