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Libri, Emanuele Cavallaro racconta la storia di Ignazio Cutrò (vd)

“È un testimone di giustizia. Che non è un pentito. I pentiti sono degli ex mafiosi. I testimoni, invece, sono cittadini onesti che hanno denunciato la mafia e che per questo hanno messo a repentaglio la propria vita. Ignazio Cutrò,  è rimasto piantato nella sua terra, tra le pesche di Bivona (AG) dove faceva l’imprenditore: lì dove qualcuno, a furia di incendi dolosi, voleva convincerlo ad arrendersi. Ignazio non si è arreso: si è battuto per i diritti dei Testimoni e ha vinto battaglie importanti. Ora come non mai, non deve sentirsi solo”.  

E’ con queste parole che viene introdotto il nuovo di libro di Emanuele Cavallaro, il libro ripercorre con aspetti inediti la storia di Ignazio Cutrò, il bivonese presidente dell’associazione “Testimoni di Giustizia”; si parla di incontri con uomini della criminalità e della vita, fatta di non poche difficoltà, cui è costretto un testimone di giustizia insieme alla famiglia.

Il libro verrà presentato giorno 18 Febbraio nella Sala Aldo Moro, sede del Parlamento a Roma, sotto l’organizzazione della deputata del M5S Piera Aiello, e la partecipazione del sostituto procuratore Salvatore Vella, e successivamente la presentazione sarà anche ad Agrigento.

“Il titolo è effettivamente pesante, oso dire anche volgare, commenta Ignazio Cutrò, ma c’ho pensato tanto, e scrivere “In culo alla mafia”è volgare perchè è Mafia. Molto spesso mi dicono perchè stare dalla parte della legalità? credo che sia normale, perchè la nostra terra deve cambiare e le istituzioni devono fare ancora tanto, e non si deve abbandonare chi ha denunciate le mafie. Cari commercianti, sottolinea e grida Cutrò, denunciate, denunciate e fatelo per i vostri figli”.