Favara

Favara, “Riesame” non accoglie ricorso Procura: Ignazio Sicilia resta libero

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha rigettato il ricorso della Procura della Repubblica di Agrigento (Pm Antonella Pandolfi) che chiedeva l’applicazione della custodia cautelare in carcere per il favarese e pregiudicato Ignazio Sicilia, 43 anni, già coinvolto in passato nell’operazione antimafia San Calogero eseguita nel 2005.

L’uomo ere stato arrestato il mese scorso dai carabinieri ed accusato di essere stato l’autore di un atto intimidatorio ossia l’incendio degli arredi del ristorante “Maccicuni” di Favara, sito proprio dietro la centralissima piazza Cavour.

Inconfutabili le prove riguardanti la responsabilità dell’indagato dato che era stato immortalato da alcune videocamere di sorveglianza presenti nella zona.

Subito dopo l’arresto di Sicilia si è avuto un complicato iter giudiziario atteso che il giudice Alessandro Quattrocchi non aveva convalidato l’arresto di Ignazio Sicilia – difeso dall’avvocato Giuseppe Barba –  poiché il titolo di reato contestato – ovvero violazione degli obblighi della sorveglianza speciale – contemplava una prescrizione generica rispetto al titolo di reato – danneggiamento aggravato a seguito di incendio – non contestato dal pm Antonella Pandolfi nella richiesta di convalida.

Il giudice non ha ritenuto opportuno, dunque, neanche applicare alcuna misura cautelare accogliendo le istanze del difensore non ravvisando esigenze cautelari.

Dello stesso avviso il Tribunale del Riesame che consente ad Ignazio Sicilia di restare in libertà.