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Anniversario uccisione La Torre e Rosario Di Salvo: commemorazione a Palermo

Si è svolta stamane la commemorazione dell’omicidio del segretario regionale del Pci, Pio La Torre, e del suo collaboratore Rosario Di Salvo, assassinati dalla mafia il 30 aprile 1982 a Palermo.

Alla commemorazione hanno preso parte, fra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto di Palermo, Antonella De Miro e il comandante della Polizia Municipale, Gabriele Marchese.

“Fare memoria di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo – ha detto Orlando – significa proseguire l’impegno di lotta e di contrasto ai patrimoni mafiosi che deve passare attraverso la sempre più trasparente ed efficiente gestione dei beni confiscati”.

Su richiesta del capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, l’Assemblea regionale siciliana ha osservato un minuto di silenzio per ricordare il duplice omicidio.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo il minuto di silenzio, nell’aula di Palazzo dei Normanni, ha detto: “Pio La Torre rappresenta un esempio di elevate virtù civiche e di alto rigore morale che lo hanno visto protagonista di una lunga stagione di lotta alla criminalità organizzata, fino all’estremo sacrificio della morte. Grazie alle sue battaglie, nel nostro ordinamento è stato introdotto il reato di associazione mafiosa, oltre alla possibilità di sequestrare e confiscare i beni ai mafiosi. Strumenti fondamentali, ancora oggi dopo 36 anni, nell’azione di contrasto alla criminalità”.

“Tutti noi abbiamo – ha continuato – il dovere di mantenere sempre viva la memoria di uomini coraggiosi e di servitori dello Stato. Giunga ai familiari di La Torre, del suo collaboratore Rosario Di Salvo, trucidato insieme a lui, e a quanti lottano quotidianamente contro le mafie, la vicinanza del governo regionale”.

“Enrico Berlinguer lo ricordò nel giorno in cui migliaia i migliaia di persone si radunarono in Piazza Politeama a Palermo per piangerne la morte: Pio La Torre, nello svolgere gli autorevoli incarichi nazionali che gli erano stati affidati, si sentiva un ‘siciliano all’estero’. Ed era davvero così. Per tutta la vita La Torre lottò per la giustizia sociale e la legalità, senza mai dimenticare la Sicilia: fu lui, tra l’altro, a ispirare la legge che consentiva la confisca e il sequestro dei beni ai mafiosi”.

Lo scrive il senatore di Leu, Pietro Grasso, ricordando la figura e l’impegno del sindacalista e parlamentare ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982. “E proprio in Sicilia volle tornare per proseguire la sua battaglia. Cosa nostra non poteva permetterlo e così lo uccise il 30 aprile di 36 anni fa, insieme a Rosario Di Salvo. Ricordo Pio La Torre per la sua straordinaria rettitudine morale, la profonda competenza e la grande lezione intellettuale e politica che ha lasciato a tutti noi”, conclude Grasso.