Altra udienza del processo per bancarotta, scaturito dall’inchiesta denominata “Discount”, che vede imputato l’imprenditore agrigentino Giuseppe Burgio, dopo che i sostituti procuratori della Repubblica di Agrigento, Simona Faga e Alessandra Russo, al termine della loro requisitoria, in una udienza precedente – hanno chiesto di condannare l’ex “re dei supermercati” alla pena di 12 anni e 6 mesi di reclusione.
Dopo i pm, la parole è passa alla difesa secondo cui l’imprenditore “ha gestito le proprie attività in gruppo e non ha operato quanto gli viene contestato”.
L’operazione sfociata nell’arresto di Bugio, denominata “Discount”, muove i primi passi tra il 2011 ed il 2012. L’imprenditore è accusato di bancarotta fraudolenta riguardante quattro sue società, finite tutte nel mirino della Guardia di Finanza: la “Cda spa”, sicuramente quella più di rilievo, la “Gestal srl”, la “Ingross” e “G.S.B srl”. Quest’ultime, secondo la Procura, sono state assoggettate ad una gestione “comune” facente capo esclusivamente agli interessi personali del Burgio, in violazione di ogni normativa civilistica e contabile e, soprattutto, in spregio delle ragioni dei creditori.
Al termine dell’udienza di ieri, la prossima data fissata per la ripresa del processo è quella del 14 maggio quando, dopo le ultime arrighe difensive, i giudici dovrebbero entrare in camera di consiglio per la sentenza.