Giudiziaria

Aragona, inchiesta concessione piscina comunale, teste in aula: “Firma falsa”

Udienza in aula per un teste nel processo scaturito dall’inchiesta sull’affidamento della piscina comunale di Aragona, vicenda che ha portato a una condanna e a un rinvio a giudizio, quello dell’imprenditore 45enne Vincenzo Picarella.

L’uomo è sul banco degli imputati per l’ipotesi di reato di turbativa di libertà degli incanti e falso.

Secondo la Procura l’uomo avrebbe fornito false attestazioni di un requisito per poter accedere alla gara relativa alla gestione, in concessione decennale, della struttura sportiva.

Ieri è stato sentito come teste dell’accusa, Vittorio Messina, commerciante e presidente della Confcommercio di Agrigento che ha riconosciute come falsa la firma riportata su un documento prodotto dal consorzio del quale faceva parte Picarella. Messina ha dichiarato di non avere mai dato in gestione la piscina dell’Hotel Baia dìUlisse.

Nel bando di gara per la concessione della piscina di Aragona veniva chiesto il requisito di aver maturato esperienza nella gestione di piscine pubbliche nei tre anni precedenti.