Giudiziaria

Lega, Pagano: “Vicenda Caputo grave errore della magistratura”

“Un clamoroso errore della Procura della Repubblica di Termini Imerese”.

Così il vice capogruppo della Lega alla Camera dei deputati, Alessandro Pagano, commenta le decisioni del Riesame prima e della Cassazione dopo che hanno ridimensionato il quadro di un’inchiesta per voto di scambio.

Nell’aprile dell’anno scorso, su richiesta della Procura di Termini Imerese, erano stati indagati con Pagano altri due esponenti della Lega, Salvino Caputo e il fratello Mario. In occasione delle elezioni regionali alle quali era candidato Mario Caputo, sarebbe stato creato un sistema di promesse di posti di lavoro e di favoritismi di vario tipo in cambio di voti. I fratelli Caputo erano anche finiti agli arresti domiciliari. Erano accusati, tra l’altro, di avere ingannato gli elettori creando confusione tra Salvino (che non poteva candidarsi) e Mario “detto Salvino”.

“Devo ammettere – dice Pagano – che, anche se mi hanno riguardato indirettamente, grande soddisfazione mi hanno dato negli ultimi mesi le pronunce del Tribunale del Riesame di Palermo e della Corte di Cassazione che hanno destrutturato l’ipotesi accusatoria della Procura di Termini Imerese”.

“Che si sia trattato di un clamoroso errore della Procura di Termini – aggiunge – che ha provocato danno a me e a Matteo Salvini è più che lecito affermarlo, non solo per le tesi alquanto suggestive ma anche per la coincidenza della conferenza stampa tenuta dal procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, il 4 aprile 2018, ovvero lo stesso giorno in cui per la prima volta Matteo Salvini salì al Quirinale per ottenere potenzialmente l’incarico di presidente del Consiglio”.