Giudiziaria

Rapina e tentata rapina nell’agrigentino: “Filmati non sono chiari” (Video)

Secondo un sottufficiale del Ris di Messina, le immagini acquistite dalle telecamere di videosorveglianza non permetterebbero di fare il raffronto tra il rapinatore della farmacia di Calamonaci e quello della tabaccheria di Ribera.

Questi gli sviluppi del processo che vedo  imputati Natale Catalano, 48 anni, e Antonino Cardillo, 27 anni, entrambi di Ribera, arrestati nei mesi scorsi perchè accusati di essere i responsabili di una presunta tentata rapina e di una rapina a mano armata. L’arresto dei due risale al novembre del 2016. Il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso proposto dalla difesa degli indagati.

Catalano è stato individuato anche quale autore della rapina a mano armata consumata presso la farmacia Ragusa di Calamonaci il 31 agosto 16.

Secondo gli inquirenti i due avevano progettato i colpi con precisione, effettuando sopralluoghi e pianificando le varie vie di fuga, i due rapinatori che nel 31 agosto 2016 e nello scorso 12 novembre hanno rispettivamente rapinato la farmacia Ragusa di Calamonaci e tentato di rapinare la tabaccheria Valenti di Ribera.

Rapine a mano armata, nella prima un lungo coltello da cucina, mostrato alla dipendente della farmacia, nella seconda una pistola più volte puntata nei confronti del proprietario della tabaccheria che con coraggio e fortuna è riuscito a far allontanare i rapinatori.

La prima rapina, in cui il Catalano complice di un secondo rapinatore ancora da identificare, si appostava con l’auto nelle vie limitrofe alla farmacia in attesa che il complice uscisse con il bottino per fuggire. Complice armato di un lungo coltello da cucina, che proprio attorno alle 19.00, orario di chiusura dell’esercizio, entrava con una tuta da meccanico e volto travisato da un passamontagna, minacciando la dipendente, e proferendo frasi offensive, si faceva consegnare i soldi della cassa, scappando poi velocemente verso l’auto del complice che lo attendeva.

Il secondo evento, la tentata rapina presso la Tabaccheria Valenti di Ribera. In questo caso i due rapinatori, identificati ed arrestati dai carabinieri, corrispondevano alle persone di Catalano e Cardillo Antonino. Anche questo colpo era stato pianificato con precisione e dovizia di particolari, stessa l’ora, alle 19, l’auto del Catalano si avvicinava alla Tabaccheria ed il complice, identificato in Cardillo, usciva dall’auto, il volto sempre travisato da un passamontagna, in mano una pistola. L’uomo si avvicinava alla tabaccheria arma in pugno e dirigendosi verso la cassa minacciava di morte il proprietario affinché gli consegnasse l’incasso della giornata. Mentre i clienti, in preda al panico, supplicavano il proprietario di consegnare il denaro, lo stesso, approfittando di un momento di distrazione del rapinatore, impugnava una barra in metallo, posta nelle vicinanze ed iniziava a percuotere il malvivente al fine di metterlo in fuga. Il rapinatore sorpreso dalla veemente reazione della vittima, gli puntava l’arma, tentando più volte di esplodere (secondo l’accusa n.d.r.) colpi di arma da fuoco.

Il caso voleva che l’arma verosimilmente si inceppasse, consentendo alla vittima, seppur ferita dalla breve colluttazione, di mettere in fuga il rapinatore, che dopo aver raggiunto Catalano, rimasto ad attenderlo a bordo dell’auto, si allontanava rapidamente dalla scena del delitto facendo perdere le tracce.

Durante le immediate ricerche dei malviventi, i carabinieri riuscivano ad individuare il luogo, in aperta campagna, dove erano stati bruciati gli indumenti utilizzati nel corso della tentata rapina alla tabaccheria di Ribera.

L’attività investigativa dei militari, condotta attraverso strumenti tradizionali d’indagine, quali testimonianze, analisi dei filmati di videosorveglianza, servizi di osservazione e attività tecniche, consentiva di tracciare un quadro probatorio particolarmente minuzioso, lineare ed efficace.