Chi era don Puglisi, il prete beato a cui è dedicata la visita del Papa (ft e vd)

Don Puglisi aveva un grande difetto: era un ritardatario di prima qualità!

Lo dice con un sorriso nostalgico Agostina Aiello, un’assistente sociale missionaria, per 30 anni al fianco di padre Puglisi. Anni passati a fare apostolato nella semplicità. A bussare alle porte della gente, la stessa che con facilità amava Puglisi.

Un uomo semplice, buono e generoso.

“Quel suo essere ritardatario, ci dice Agostina Aiello, aveva una motivazione profonda. Don Puglisi si fermava per strada una, due, dieci volte. Si fermava con l’avvocato come con il mendicante. In quel momento quella persona era l’unica per lui. Aveva una capacità unica di immedesimarsi nel cuore degli altri. Non si formalizzava mai. Potevi chiamarlo anche a mezzanotte. Lui sarebbe venuto a soccorrere il tuo bisogno, fosse stato quello di una piccola parola di conforto”.

In ricordo di don Pino Puglisi, manoscritti del sacerdote
In ricordo di don Pino Puglisi, manoscritti del sacerdote
In ricordo di don Pino Puglisi, manoscritti del sacerdote
In ricordo di don Pino Puglisi
In ricordo di don Pino Puglisi
In ricordo di don Pino Puglisi

Puglisi era una persona perbene. Un buon sacerdote. Senza vanti, sovrastrutture e soprattutto senza paura. Chi lo ha conosciuto lo descrive così. Un uomo che mangiava poco perché spesso non aveva tempo. Una persona che amava stare in mezzo agli altri: che fossero i primi ma ancor più che fossero ultimi. La sua passione erano i posti alti. Celebrava messa sulle alture della Ficuzza e tra i monti sopra Piana degli Albanesi. La natura gli dava un respiro che lo metteva in sincrono con il respiro di Dio.

“Il suo sorriso, ci dice ancora Agostina Aiello, sapeva già di santità. É non è un luogo comune. Trovatemi una persona che ha conosciuto Puglisi che possa dire il contrario? Don Pino viveva per gli altri e agli altri ha dato la vita. Lui era consapevole del suo destino. Negli anni di Brancaccio, incontrandolo, capitava che lo vedessi pieno di lividi. Lui evadeva le spiegazioni. Ha protetto tanta gente a Brancaccio. Tanta ne ha salvata, non fosse che con l’insegnamento dell’innamorarsi della conoscenza”.

Domani a Palermo Papa Francesco dedicherà la sua visita proprio a padre Puglisi. Sono passati 25 anni dall’omicidio del parroco di Brancaccio. Padre Puglisi quel giorno compiva 56 anni. Fu freddato sotto il portone di casa, nel quartiere di Brancaccio. Ai suoi assassini, che, prima di freddarlo gli dissero: “Buon compleanno parrì”, lui sorrise e disse “me lo aspettavo”.

Padre Pino Puglisi è beato dal 2013. É stato proclamato a due mesi dell’elezione di Papa Francesco. Domani i suoi fedeli ne chiederanno ufficialmente la santificazione.