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“Vultur”, inammissibile il servizio de “Le Iene”: non è rilevante ai fini del processo

E’ ripreso – nell’aula bunker del carcere Petrusa – il processo nato dall’inchiesta della direzione distrettuale antimafia ed eseguita dalla Squadra Mobile di Agrigento – che vede imputati Rosario Meli, 68 anni, il figlio Vincenzo, 46 anni, Calogero Piombo, 65 anni, anch’egli di Camastra, Calogero Di Caro, 70 anni, di Canicattì e l’altro figlio di Rosario Meli, Giuseppe Meli, 44 anni.

Davanti il collegio presieduto dalla dott.ssa Luisa Turco ( a latere i giudici Enzo Ricotta e Rosanna Croce) è comparso in qualità di teste Giuseppe Gallo, un camastrese vicino di casa di Giuseppe Meli, che ha riferito sulle modalità di assegnazione dell’alloggio popolare in cui vive ed il ruolo del sindaco di Camastra, Cascià. Il collegio doveva anche sciogliere la riserva circa l’acquisizione agli atti del servizio giornalistico – mandato in onda su Italia 1 – delle “Iene”. Ferma l’opposizione delle difese degli imputati, rappresentati dagli avvocati Barba, Lucia, Porcello e Castronovo, che hanno rilevato come il servizio tv sia stato tagliato in alcune parti, e pertanto risulta essere parziale, oltre a non fornire ulteriori spunti tali da essere una prova documentale. Il Tribunale ha accolto l’opposizione dichiarandolo inammissibile e – ai fini del processo – non rilevante. Il processo riprenderà il 9 gennaio – sempre presso l’aula bunker del carcere Petrusa – per sentire i testi presenti nella lista del PM compreso il capo della squadra mobile di Agrigento, Giovanni Minardi.