Licata

Licata, operazione Home Made: chiesto rinvio a giudizio per 12 persone

Sono dodici le richieste di rinvio a giudizio firmate dal sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Antonella Pandolfi nell’ambito dell’inchiesta “Home Made” – scaturita nel dicembre 2017 – che avrebbe smantellato un giro di droga con epicentro a Licata, ma che riforniva anche altre province, e che vede coinvolto anche un sottufficiale della Guardia Costiera. 

Adesso dovrà pronunciarsi il Gup del Tribunale di Agrigento Lusia Turco. Le richieste di rinvio a giudizio sono a carico di: Marco Cavaleri, 33 anni, di Licata; Agostino Curella, 36 anni, di Licata; Mustapha Fakran, 37 anni, originario del Marocco e residente a Licata; Tommaso Massimiliano Ritrovato, 31 anni, di Licata; Marco Ucciardello, 35 anni, di Licata; Concetta Barbara Alabiso, 32 anni, di Licata; Angelo Manganello, 43 anni, di Licata; Domenico Pennisi, 42 anni, di Catania; Daniele Manuguerra, 32 anni, di Messina; Angelo Curella, 32 anni, di Licata; Antonio Caruso, 47 anni, di Vittoria (Ragusa) e Mohamed Matar Hassan Omar, 32 anni.

Nel corso delle indagini è stato accertato che il sodalizio, grazie a strette amicizie con personaggi del catanese, era riuscito a smerciare nella piazza etnea complessivamente circa 7 Kg di Marijuana. Ancor più rilevante è stato il rinvenimento e sequestro di una piantagione di marijuana individuata in Contrada Giacobbe di Licata, consistente in una serra estesa per circa 3.000 mq., realizzata con rivestimento in plastica opacizzata, all’interno della quale i militari dell’Arma hanno rinvenuto circa 2.800 piante di marijuana dell’altezza media di 4,5 mt.

Le indagini hanno preso il via nel 2015 e a tutti gli indagati non viene contestato il reato associativo.