Palma di Montechiaro, omicidio Caravotta: iniziato processo appello bis per Giuseppina Ribisi

Si è celebrata davanti la Corte d’assise d’appello la prima udienza relativa all’omicidio di Damiano Caravotta, il 25enne di Palma di Montechiaro ucciso al culmine di una lite familiare nel maggio 2011, e per la cui morte sono stati accusati il nipote di 16 anni – colui il quale ha premuto quattro volte il grilletto all’indirizzo dello zio – e la mamma di quest’ultimo, Giuseppina Ribisi, che avrebbe preso parte all’omicidio del cognato, in via Salvatore Allende, a Palma di Montechiaro.

Il baby killer ha scontato dieci anni presso un istituto di pena minorile mentre la madre ha affrontato tutti i gradi di giudizio salvo ora ritrovarsi davanti la Corte d’assise, presieduta da Angelo Pellino con a latere Roberto Murgia: condannata a 24 anni per omicidio e detenzione d’armi in primo grado (d.ssa Turco presidente); condanna ridotta in appello a 21 anni per il solo reato di omicidio; la Cassazione, infine, su istanza dell’avvocato Castronovo – difensore della Ribisi – ha disposto un nuovo processo. E sono tanti gli elementi che la difesa chiede di approfondire primo su tutti la nuova escussione della moglie della vittima per ulteriori chiarimenti. Ma non solo.

La difesa chiede anche di ritornare al “Villaggio Giordano”, il quartiere di Palma di Montechiaro in cui si consumò l’omicidio, per fare dei confronti. Infine, nell’istanza presentata dall’avvocato Castronovo, la difesa ha chiesto l’audizione dei vicini di casa nonché la produzione di una felpa indossata dalla Ribisi quella sera. La Procura Generale – rappresentata dalla d.ssa Rosalia Cammà, ha già presentato ricorso. La Corte scioglierà la riserva nell’udienza del 5 febbraio preannunciando che – in caso di rigetto dell’istanza – potrà cominciare la requisitoria da parte del Procuratore Generale.