Politica

Democrazia “sospesa” ad Alessandria della rocca

“Sig Presidente, abbiamo deciso di scrivere questa lettera perché lei è il capo del Governo regionale chiamato ad applicare le leggi e a governare la nostra terra. Anche se contro la dichiarazione di nullità delle elezioni del 10 giugno nel nostro comune abbiamo presentato ricorso al Tar, riteniamo che c’è un compito della magistratura ma vi è anche un compito del potere esecutivo, dell’Assemblea regionale e della politica”. Inizia così la lettera che la  candidata sindaco della lista “Alessandria Rinasce” e dei cittadini ivi residenti,  l’avv. Giovanna Bubello, ha inviato al presidente della Regione, Nello Musumeci. 

La notizia sta rimbalzando sui media siciliani e nazionali e abbiamo chiesto alla stessa Giovanna Bubello di chiarire i dettagli di quella che fin d’ora rappresenta una seconda condanna per il piccolo paese dell’entroterra siciliano penalizzata da emigrazione e disoccupazione. Il 10 giugno 2018 – in occasione dell’ultima tornata elettorale –  Le elezioni non sono risultate valide per il mancato raggiungimento del quorum dei votanti.

Giovanna Bubello

“I fatti sono questi. Con la  nostra lettera aperta  sottoponiamo alla  attenzione di Musumeci la grave ingiustizia subita dalla popolazione residente ad Alessandria della Rocca che, dopo avere votato democraticamente e scelto, a maggioranza assoluta dei residenti, un sindaco, un consiglio e una giunta, hanno subito la sospensione della democrazia e il conseguente commissariamento. Per una strana prassi, il nostro comune, che vive un drammatico spopolamento , si è ritrovato con più elettori che abitanti. Infatti con D.A. 58 del 2018 , che indiceva le elezioni anche per Alessandria della Rocca indicava in 3181 il numero di abitanti,  si è ritrovato con 4.305 aventi diritto al voto di cui 2.452 residenti e 1.853 registrati residenti all’estero. Con la dichiarazione di nullità delle elezioni, Alessandria della Rocca vede vanificato il diritto politico all’autodeterminazione e all’autogoverno. Riteniamo che sia importante salvare l’effettività del voto popolare e conservare l’effetto del voto democraticamente espresso dai cittadini residenti nel comune. E’ importante consentire agli eletti di impegnarsi al servizio della comunità per dare un futuro possibile al paese”. 

Quindi ritenete fermamente che per avere giustizia e per il ripristino della democrazia non sia obbligatorio aspettare i tribunali, perché il governo, nel rispetto dello Statuto della Regione, potrebbe intervenire appositamente, attraverso i propri atti sia di natura amministrativa che legislativa..  In questa attesa quali sono le conseguenze immediate per l’amministrazione di Alessandria? 

“La città si è ritrovata con una sola lista, le altre si erano ritirate all’ultimo minuto, così  abbiamo fatto una campagna elettorale terribile , lottando contro il non voto dell’amministrazione uscente la cui lista era stata ritirata e sia contro la lista non ammessa che invitava a non votare e suggerendo che il commissario era bello . Nonostante ciò la nostra lista è stata votata a maggioranza e non c’è stato assenteismo. Le conseguenze adesso sono nefaste perché c’è un paese sporco e un commissario che è stato nominato e pensa ad  approvare  il Piano regolatore, niente piano per il rilancio del paese niente richiesta alla lista del  programma tanto per rispettare la volontà degli elettori. Proprio per questo abbiamo intenzione di scrivere una lettera aperta al commissario perché riteniamo che debba rispettare le indicazioni uscite dall’urna. Se il voto è stato annullato è stato uno scippo della democrazia perché mentre noi ci preoccupiamo dei diritti dei rifugiati politici che è giusto garantire, qui si tratta di un voto popolare che aveva indicato una precisa scelta. Occorre applicare la legge che la Sicilia non ha mai recepito perché a Statuto speciale e in quanto tale sappiamo che c’è una sovranità della Regione che può adottare leggi anche diverse da quelle vigenti in Italia”.

Quali sono i tempi di soluzione per questa vicenda, per concluderla al meglio?

Credo che bisognerebbe avere un potere politico anche dell’esecutivo perché se il governo siciliano non ha recepito la normativa Aire e non regolamentato,  tante è vero che non è prevista né  l’elettorato attivo né  quello passivo come  si deve esercitare,  con tutti i meccanismi che facilitano il voto  per le nazionali.  Se la Sicilia ha un ordinamento  del 1970 che non prevede l’Aire che è del 1988 occorre avere il coraggio di applicare il regolamento siciliano”.

Ma chi deve decidere?

Dovrebbe deciderlo anche l’assessorato agli enti locali che è stato da me investito con una nota il 5 di giugno, prima delle elezioni, dove avevo chiesto lo scorporo degli iscritti all’Aire. Anche l’Anci, con un documento a firma di Leoluca Orlando aveva chiesto lo scorporo perché c’erano altri paesi con la stessa situazione di Alessandria.  In altri comuni la dimensione del fenomeno è risultata inferiore alla nostra perché il flusso migratorio di Alessandria è stato maggiore rispetto ad altri. Bisogna fare come la Sardegna che ha  scorporato l’Aire come pure ha fatto la Regione Venezia-Giulia. Così facendo si potrebbe arrivare alla proclamazione”.

Ma ci sono in giro partiti e uomini di partito che credono a un principio superiore democratico?

Ho trovato tanta sensibilità negli onorevoli Cracolici, Claudio Fava, Savarino,  negli onorevoli pentastellati Di Caro e Mangiacavallo mentre l’assessorato agli Enti locali non ci ha mai voluto ricevere. L’assessorato era a conoscenza di tutto e avrebbe dovuto prendere atto di questa situazione. Per la soluzione della vicenda avremo il 5 di ottobre giorno in cui è fissata l’udienza al Tar però riteniamo che ci debba essere il peso della politica e il compito della magistratura. Porre attenzione verso il problema e risolverlo per dare ad Alessandria l’amministrazione democraticamente eletta. Si parla tanto di sovranismo, di democrazia diretta e poi si scippa il risultato elettorale ad una popolazione e le si impone un commissariamento sulla base di norme che non sono in vigore. Per questo facciamo appello alla sensibilità del presidente Musumeci perché si possa addivenire ad una soluzione quanto prima. Tanti paesi come Alessandria della Rocca si stanno svuotando per una questione meridionale diventata di una gravità inaudita. Avevamo una lista di giovani che si volevano impegnare a rimanere ad Alessandria per un progetto politico, per una rinascita, per riprendere un cammino in un paese che da 7500 abitanti è passato a circa 2800  e che vede frustrate ulteriormente le sue speranze.  E’ una responsabilità politica troppo grande  e  non può andare delusa”.