Politica

Elezioni, Cardinale: “Ma di quali minacce parla Rubino? Solo corbellerie”

Ma di quali minacce parla Rubino? Dove, quando? Mai sentito una corbelleria più grande di questa. E assolutamente falso, io non ho mai minacciato nessuno. Anzi sono stato io destinatario di minacce. E solo un modo per aprire un nuovo fronte di polemiche”. Lo ha detto all’Adnkronos l’ex ministro Salvatore Cardinale replicando a distanza ad Antonio Rubino, leader dei Partigiani Dem di Palermo che oggi ha accusato Cardinale di “minacce” di “spazzare via dopo il voto quelli che non sono nelle sue grazie“.

“E assolutamente falso – dice Cardinale- Io, per natura, non ho mai inteso alzare il tono e questo è dimostrato anche dal fatto che di fronte a uno sbarramento incomprensibile  fatto anche da insulti, io ho preferito stare in silenzio e fare una campagna elettorale porta a porta, senza agitare gli animi e ceare condizioni di ulteriore danno al Pd”. “Perché è evidente che questo atteggiamento non giova alla battaglia politica che stanno conducendo in un tempo in cui prevalgono populismi e giustizialismi.  La mia età e la mia esperienza mi suggeriscono di cercare contatti propositivi in tutte le direzioni – dice ancora Cardinale – Vedo che pur di mantenere alta la tensione in questa campagna elettorale e, immagino per fare danno e non certo per costruire, si inventano delle cose campate in aria. Ma io continuerò a fare quello che ho sempre fatto e farò la campagna elettorale avvicinando le persone e cercando di fare capire  che non è il tempo dell’avventura”. E aggiunge: “Noi continuiamo a fare incontri, ieri ad Agrigento, ad esempio, e oggi a Caltanissetta. Incontro belli e partecipati con mia figlia Daniela (candidata Pd ndr) i cui interventi sono molto apprezzati,  nonostante sia oggetto di contumelie che fanno male”. E l’ex ministro ribadisce che “spetta adesso al Pd fare una valutazione e assumere una decisione. Qualunque sia la decisione del Pd noi la rispetteremo. Non c’è altra discussione che si possa fare e mi dispiace che Rubino voglia personalizzare. Spero che tornino sui loro passi. Non capisco la loro lotta. Quello che è stato fatto in Sicilia è stato fatto in tutte le regioni italiane,  almeno nel proporzionale. Sull’uninominale sono state offerte delle candidature ma sono state respinte”.