Favara, polemica sui tagli dei gettoni presenza delle commissioni

A Favara, comune sull’orlo del dissesto finanziario ed amministrata da un sindaco del Movimento cinque stelle, scoppia la polemica dopo la proposta del capogruppo Pd in Consiglio comunale Laura Mossuto di tagliare i gettoni di presenza delle commissioni. 

Ipotesi che, per le “battaglie” che i cinque stelle portano avanti, sarebbe dovuta essere condivisa anche da loro. Così però non è stato.

Avvocato Mossuto, ci spieghi cosa è successo dopo la sua proposta di eliminare i gettoni di presenza delle commissioni..

“Rispondendo premetto che la mia proposta di tagliare i gettoni di presenza per le Commissioni consiliari non ha costituito una provocazione ne una pensata populistica.  Al contrario, a fronte della giusta condivisibile scelta del Movimento cinque stelle di ridurre numericamente la quantità delle commissioni per attuare un risparmio indispensabile alla sopravvivenza dell’ente, credevo che la maggioranza avrebbe accolto a ‘braccia aperte’ la proposta mantenendo, dunque, il gettone solo per i Consigli comunali, luogo naturale dell’esercizio delle nostre funzioni”.

E invece cosa è accaduto?

“E’ accaduto che tutti i consiglieri della maggioranza e tre consiglieri di minoranza, hanno bocciato l’emendamento alla proposta ritenendo la rinuncia del gettone di presenza una scelta personale, attribuendosi, comunque e pertanto, opere di beneficenza con l’indennità che incassano. Proprio oggi  i cinque stelle hanno suggerito ai consiglieri comunali che si sono detti disponibili a rinunciare ai gettoni, indicandoli con nome e cognome, di donare invece con una semplice firma presso la segreteria comunale o aderendo ad un loro fondo di solidarietà sociale in cantiere”.

Ed allora non capisco perché prima bocciano l’emendamento per donare  e poi però propongono un fondo…

 “Resta per me un mistero, il mio intendimento era diverso quando ho proposto l’emendamento.

Quale?

“Istituzionalizzare in un periodo di difficoltà per cittadini ed ente la gratuità della partecipazione alle commissioni e non rimetterla alla scelta del singolo. Cioè tutti”.

Scusi la provocazione, quindi in definitiva, non donerete né voi né loro?

“Guardi, noi, già prima dell’inizio del mandato, avevamo già sposato cause meritevoli ed entro febbraio, non appena la somma degli emolumenti raggiungerà una cerata consistenza, doneremo. Francamente non vorremmo pubblicizzare la cosa, ma se vorranno lo dimostreremo. Tanto per non alimentare menzogne o arginare false verità”.

Come finirà?  Loro doneranno?

“Probabilmente si, ma solo per far pubblicità, come per tutto il resto. Come sempre”.