Licata, Consiglio Comunale chiede stop alle demolizioni: è scontro con il sindaco Cambiano: “Sciacallaggio politico”

Il 25 aprile il Consiglio Comunale si è riunito in seduta straordinaria e, con 17 voti, ha approvato un atto di indirizzo in cui si chiede al Prefetto di fermare le demolizioni che però non si arrestano.

E’ nuovamente scontro tra il sindaco di Licata, Angelo Cambiano, e i consiglieri di opposizione del Consiglio Comunale. Il primo cittadino, che in realtà non ha mai avuto una solida maggioranza a Sala dell’Aquila, si è visto approvare un atto di indirizzo in cui si chiede al Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, il rinvio di 30 giorni o la sospensione delle demolizioni di immobili abusivi, entro i 150 metri dalla battigia.

Un atto, quello del Consiglio comunale, interpretato come guanto di sfida lanciato nei confronti del primo cittadino che – da quando ha firmato il protocollo d’intesa con la Procura di Agrigento per le demolizioni – vive all’interno della sua comunità in un clima a dir poco rovente, sotto scorta e con sulle spalle diversi attentati subiti.

Non si è lasciata attendere la risposta del sindaco Cambiano che – tramite Facebook – non usa giri di parole e parte al contrattacco: “Il messaggio che si sta facendo passare è che “il Consiglio Comunale vuole fermare le demolizioni ed il Sindaco continua a demolire. Non è così – anzi – si stanno usando le demolizioni per isolare il sindaco in una situazione che già è abbastanza pericolosa. Ciò è soltanto opportunismo politico e  Sciacallaggio alla faccia di un sindaco condannato al ruolo di demolitore solo perché si è ritrovato a coprire questa carica nel momento in cui tutti i nodi di una vicenda lunga 30 anni sono venuti a galla”.

Cambiano – in conclusione – lancia la stoccata contro il presidente del consiglio comunale Carmelinda Callea: “Bravi i consiglieri di opposizione ma ancora più brava il presidente del Consiglio Comunale che denota confusione sui ruoli e le competenze. Chiederò al Prefetto di intervenire presso il Ministero degli Interni per segnalare quanto sia inappropriata nel ruolo che riveste”.

Una querelle che – siamo pronti a scommettere – non finirà di certo qui. L’imminente tornata elettorale in Sicilia ha già dato vita ad un rincorrersi di voci come quella secondo cui l’Ars avrebbe intenzione di varare una nuova “sanatoria”.

Intanto, da ieri mattina le ruspe sono ritornare a demolire gli immobili abusivi: finora in totale ne sono stati abbattuti 49. Ne rimangono ancora un’ottantina circa.