Sciacca, Fabio Termine: “Mia proposta politica per i prossimi 20 anni”

Si presenti ai nostri lettori: cosa fa nella vita e qual è stato finora il suo percorso politico.

Mi chiamo Fabio Termine, ho 27 anni e sono un laureando in giurisprudenza. Tre anni fa ho fondato “Mizzica”, un movimento cittadino che si è posto come fucina di idee ed esempio di cittadinanza attiva. Un percorso lungo, intenso e partecipato che ha portato ad un naturale progetto civico costituito da due liste (Mizzica e Futuro Presente), e alla mia candidatura a Sindaco della città.

Tre aggettivi per descriverti.

Direi serio, determinato e credibile.

Perché ha scelto di candidarsi alla carica di Sindaco?

Oggi c’è un malessere in città. Malessere che può diventare rabbia ma che può diventare proposta. Spero che la mia e la nostra presenza in questa competizione elettorale possa farlo diventare una proposta politica per la città dei prossimi venti anni.

Quali sono i punti del suo programma elettorale?

Abbiamo un programma articolato che guarda in primis all’Europa e ai finanziamenti diretti come fonte di risorse per gli interventi necessari alla nostra città, specie in questo momento di crisi economica. Un programma che ha intercettato e risposto in modo innovativo a tutti i bisogni della città: dalla viabilità alla cultura, dal turismo al bene pubblico, passando per le politiche di welfare.

Qual è il suo impegno prioritario per  Sciacca?

Vogliamo puntare sul nostro territorio, valorizzandolo e traendo da esso tutte le ricchezze. Come già accennato, il nostro obiettivo è quello di sfruttare al massimo tutte le risorse che l’Unione Europea mette a disposizione. Le nostre forze saranno concentrare nella ricerca di fondi e investimenti, fondamentali per la rinascita della città.

Mi viene in mente una parola che vorrei analizzare con lei: Democrazia.  Sciacca presenta 5 candidati sindaco. Non crede che questo sia sinonimo di scarsa progettualità e mancanza di coesione da parte delle rappresentanze politiche della sua città?

Avere 5 candidati sindaco dimostra certamente, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la crisi di rappresentanza dei partiti. Crisi che spesso porta lo sguardo lontano dai bisogni della città. Votando me, il popolo di Sciacca saprà di eleggere un candidato trasparente, nato da un movimento cittadino che è aperto a tutti coloro che vogliono partecipare attivamente alla cosa pubblica.

Qual è il primo intervento che farà nel caso in cui venga eletto?

Per prima cosa bisogna rimettere in sesto i servizi essenziali, utili ai cittadini ma anche ai turisti. Considerato il periodo delle elezioni, si dovrà subito lavorare ad una programmazione sostenibile per l’estate saccense, che preveda il coinvolgimento di una rete tra enti pubblici e privati. 

Quali sono i settori più importanti su cui agire a Sciacca?

Cultura, Turismo, Territorio. Bisogna assolutamente puntare su queste tre settori per creare così opportunità di lavoro per le nuove generazioni.

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio?

Dobbiamo saper raccontare passato, presente e futuro della nostra città. Non possiamo pensare all’una escludendo l’altra. Siamo convinti che la tradizione vada salvaguardata e reinterpretata con innovazione.

Sciacca “muore” se non rimane aperta a… (continui lei)

Sciacca muore se non rimane aperta: direi che possiamo fermarci qui.  Sciacca deve accettare e vincere le sfide di innovazione e sviluppo che il nostro tempo richiede, per posizionarsi dove le spetta: al centro del Mediterraneo.

Come pensa, nel suo programma politico, di valorizzare la cultura, che nel nostro Paese potrebbe creare ricchezza culturale, ma anche economica?

Sciacca fortunatamente è un laboratorio culturale molto vivo. Esistono già eventi e festival di importanza internazionale che si occupano di Cinema, di Letteratura, di Arte contemporanea, di Cibo, di Specialità: si tratta molto spesso di mettere tutta questa offerta a sistema. La programmazione e il sostegno, in tal senso, sono essenziali. Proprio per questo, ci siamo battuti per un utilizzo diverso dei proventi dell’imposta di soggiorno.

Donne in politica. Cosa ne pensa?

Penso che sarebbe bellissimo ricevere la domanda “che ne pensa degli uomini in politica?” dato che per noi non c’è differenza, e puntiamo su una parità di genere assoluta. E le nostre liste lo dimostrano.

Come giudica il livello di informazione a Sciacca?

A Sciacca il livello dell’informazione è ottimo. Abbiamo due reti tv e diversi testate locali, sempre aggiornate. Tutti i giornalisti lavorano quotidianamente con professionalità ed impegno.

Cosa pensa dei suoi avversari politici?

Non mi piace parlare dei miei avversari.

Quali sono – secondo lei – le qualità di un buon sindaco?

Un buon sindaco è una persona che sa ascoltare e che sa risolvere le problematiche della città. Una persona che sia vicina ai cittadini senza dimenticare nessuno.

Cosa non vorrebbe più vedere nel suo paese?

La mediocrità. Siamo davvero stanchi di vedere Sciacca sottovalutata, disorganizzata e mal raccontata. Lavoreremo per fare della nostra città un modello d’eccellenza del sud della Sicilia e del Mediterraneo.

Lei sindaco di Sciacca. Perché?

Perchè Sciacca ha bisogno di un nuovo inizio, ha bisogno di tornare ad essere una vera comunità con un sindaco lontano da logiche di partito ma vicino ai cittadini, specie a quelli più deboli. E questo, a Sciacca, può esprimerlo solo “Mizzica”. Io voglio essere il Sindaco di una comunità di 40.000 persone, consapevole che ad amministrarla sarà un gruppo, un movimento sceso in campo per il bene di tutti e non di pochi.