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Rigassificatore a Porto Empedocle, archivata l’inchiesta nata dopo dichiarazioni di Ferrara

Il Gup del Tribunale di Palermo ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sui lavori preliminari del rigassificatore di Porto Empedocle. La decisione è arrivata dopo un’inchiesta, partita nel 2013 a seguito delle dichirazioni dell’ex sindaco di Porto Empedocle, Paolo Ferrara, che ipotizzava l’esistenza del reato di frode in fornitura pubblica rispetto al materiale utilizzato per la colmatura di ponente, nonchè di presunte tangenti a favore di politici. Nella stessa inchiesta, ora archiviata, furono coinvolti Aurelio Cesareo, 61 anni di Catanzaro site manager della “Ingegneria e ricerca spa” (gruppo Enel);; Giuseppe Luzzio, 62 anni di Viterbo, amministratore delegato di Nuove energie (gruppo Enel);; Antonio Lorenzo Poli, 52 anni di Milano procuratore della “Ingegneria e ricerca spa” (gruppo Enel); Nunzio Adesini, 32 anni di Gela amministratore delegato della ditta Mondello spa; Emanuele Mondello, 57 anni di Gela imprenditore, socio e presidente del Consiglio di amministrazione della ditta Mondello spa; Giuseppe Scariano, 64 anni di Favara proprietario e gestore di fatto della Gest quarry srl; Salvatore Scariano, 41 anni di Favara (nato ad Agrigento) proprietario e gestore di fatto della Gest quarry srl; Antonio Sgarito, 29 anni di Favara (nato ad Agrigento) proprietario e gestore di fatto della Gest quarry srl; Gaetano Sferrazza, 40 anni, di Agrigento, titolare delle quote e amministratore unico della Gest quarry srl; Francesco Torres, 30 anni, di Agrigento titolare delle quote della Gest quarry srl; Giuseppe Citino, 63 anni di Varapodio (Rc) residente ad Avola, impiegato presso il cantiere di Porto Empedocle, dipendente “Ingegneria e ricerca spa” (gruppo Enel).

La stessa Procura della Dda di Palermo ha avanzato richiesta di archiviazione.