Si prepara a difendersi dalle accuse, Vincenzo Sinatra, 83 anni, noto imprenditore agrigentino e proprietario di un hotel nella Città dei Templi, finito agli arresti domiciliari dopo il fermo eseguito dalla Digos di Agrigento, guidata dalla dottoressa Patrizia Pagano, eseguito giovedì mattina, disposto dal Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, su richiesta ella Procura della Repubblica, nella persona della d.ssa Alessandra Russo, presentata lo scorso 21 giugno, nei confronti dello stesso imprenditore.
Concorso in abuso d’ufficio e falsità in atti pubblici. Sono i reati contestati a Vincenzo Sinatra. Le indagini, condotte dalla Digos e coordinate della Procura agrigentina, avrebbero fatto emergere l’abusiva realizzazione, su un’area demaniale di rilevante interesse archeologico, di un parcheggio privato a servizio della struttura alberghiera. L’area è stata posta sotto sequestro e consegnata al direttore pro tempore del Parco archeologico Valle dei templi. Le indagini che vedono coinvolti pubblici amministratori, dirigenti regionali e liberi professionisti sono ancora in corso. Disposte numerose perquisizioni in uffici pubblici e privati.
“Stiamo raccogliendo tutte le pezze giustificative sotto l’aspetto fattuale e giuridico, riteniamo di poterci difendere e chiarire ogni punto della vicenda”, fa sapere l’avvocato Antonino Gaziano, difensore dell’abergatore”.
Il legale ha chisto gli atti per visionare gli elementi che stanno a sostegno dell’accusa. Inanto, proprio oggi si dovrebbe tenere l’interrogatorio di garanzia, probabilmente nella tarda mattinata.
Nella vicenda ci sono anche altri tre indagati: si tratta di Tito Cece, 71 anni di Salerno, Dania Ciaceri, 62 anni di Noto, Dirigente del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia, e Ninfa Cangemi, 57 anni, funzionario del Servizio Patrimonio del Dipartimento del Bilancio e del Tesoro della Regione Sicilia.