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Agrigento, l’imprenditore Sinatra si difende davanti al gip: “Nessuna collusione con i funzionari regionali”

Si è svolto ieri, in Tribunale, l’interrogatorio di garanzia di Vinceno Sinatra,  83 anni, noto imprenditore agrigentino e proprietario di un hotel nella Città dei Templi, finito agli arresti domiciliari dopo il fermo eseguito dalla Digos di Agrigento, guidata dalla dottoressa Patrizia Pagano, eseguito giovedì mattina, disposto dal Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano.  Concorso in abuso d’ufficio e falsità in atti pubblici. Sono i reati contestati a Vincenzo Sinatra. Le indagini, condotte dalla Digos e coordinate della Procura agrigentina, avrebbero fatto emergere l’abusiva realizzazione, su un’area demaniale di rilevante interesse archeologico, di un parcheggio privato a servizio della struttura alberghiera. L’area è stata posta sotto sequestro e consegnata al direttore pro tempore del Parco archeologico Valle dei templi. Le indagini che vedono coinvolti pubblici amministratori, dirigenti regionali e liberi professionisti sono ancora in corso.

Un interrogatorio durato un paio d’ore che ha visto l’imprenditore agrigentino difendersi dalle accuse. Sinitra a risposto al gip Francesco Provenzano: “Nessuna collusione con i funzionari della Regione”, ha detto l’uomo. “Credo di averli incontrati due o tre volte in tutt al amia vita, di uno di loro non ricordavo neppure il nome. Di tutta la pratica per l’acquisto di quel terreno, dieci anni fa, si è occupato un avvocato amministrativista da me incaricato”.

Finito l’interrogatorio la difesa di Sinastra, rappresentata dall’avvocato Antonino Gaziano, ha chiesto la revoca dell’ordinanza cautelare. Nelle prossime ore la decisione.