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Blitz Interpol a Santo Domingo, catturati e riportati in Italia 8 latitanti: c’è anche una siciliana (ft e vd)

Ha dei ‘brillanti’ precorsi criminali e la pena più lunga da scontare la donna latitante catturata dall’Interpol a Santo Domingo nell’operazione “Open World”, condotta dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip).

Si tratta di Teresa Amante, 57 anni di origini siciliane (messinese), condannata in sette procedimenti in diversi posti d’Italia (Genova, Roma, Palermo, Rapallo, Albenga) per reati di truffa aggravata, estorsione e furto per oltre 13 anni di reclusione: provvedimento in carico alla Squadra mobile di Genova.

Camaleontica e spregiudicata, esperta nel furto di gioielli e soprattutto nel raggirare anziane vittime, donne per lo più ultra 80enni, in qualche caso con deficit fisici o cognitivi, che derubava dei risparmi di un’intera vita. E’ stata rintracciata da personale dello Scip e dall’Interpol dominicano in un residence riservato, a 150 km dalla capitale Santo Domingo, dove conduceva una vita in vacanza. Era in possesso di documenti intestati ad un’altra italiana, altro espediente utile a rimanere nascosta.

La maxi operazione, denominata “Open World” e coordinata dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip) che comprende le varie forze di polizia, doveva concludersi già a marzo ma era stata congelata per lo scoppio della pandemia e il conseguente lockdown: si tratta – spiegano gli investigatori – di “un grande successo del law enforcement italiano, coordinato in campo internazionale dallo Scip e dalla sua rete di esperti per la sicurezza che operano in 65 Paesi del mondo come antenne operative della Direzione centrale della polizia criminale”, guidata da Vittorio Rizzi.

Operazione Open world

Questi i nomi di tutti i latitanti catturati e  rientrati all’alba a Fiumicino con un volo dedicato: Teresa Amante, Oliviero Zilio, Salvatore Vittorio, Luca Finocchiaro, Luigi Capretto, Sergio Cerioni, Alessandro Levi.

Di grande spessore la figura criminale di Luca Finocchiaro, 43enne di Latina, ricercato per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Roma, in carico alla Guardia di Finanza di Fiumicino. Finocchiaro è considerato a capo di un’organizzazione criminale dedita all’importazione in Italia di ingenti quantitativi di cocaina, grazie alla rete di relazioni con personale in servizio presso l’aeroporto di partenza dominicano e la disponibilità di corrieri italiani.

Nei suoi confronti vi era una red notice nelle banche dati Interpol che lo segnalava come ricercato a livello internazionale per reati connessi al traffico di stupefacenti.

Nella Repubblica Dominicana gestiva il ristorante “La pesca de oro” a Santo Domingo ed era fidanzato con un donna del posto.

Altro latitante di rilievo catturato è Salvatore Vittorio, 55 anni napoletano. Colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli, in carico al Reparto Anticrimine del Ros dell’Arma dei Carabinieri di Napoli, per reati gravissimi come l’associazione a delinquere di tipo mafioso e il riciclaggio, secondo gli investigatori Salvatore Vittorio è legato al clan camorristico ‘Contini’ ed era ricercato a livello internazionale.

Il clan, spiegano gli investigatori, “ha trasferito nel territorio della Repubblica Dominicana ingenti somme di denaro, di chiara provenienza illecita, che Salvatore Vittorio e suo fratello Raffaele, avevano il compito di riciclare in attività imprenditoriali locali”.

Il latitante è stato fermato a Santiago de Los Caballeros (a circa 150 km dalla capitale) mentre usciva dalla propria abitazione per portare i figli a scuola.