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Con Sciascia fotografo prende l’avvio il centenario dello scrittore racalmutese (gallery)

“La  Sposa era bellissima” e “i morti sono bravissimi”, due vecchi adagio che nel nostro retorico paese ripetiamo a sbafo.

Una retorica da cui dovremmo tutti rifuggire con il centenario della nascita di Leonardo Sciascia, 8 gennaio 1921, che la  Fondazione racalmutese  sta approntando nel migliore dei modi.  Si era iniziato qualche mese fa col riaprire al pubblico la casa di campagna in contrada “Noce”, amatissima dallo scrittore, adesso si prosegue con  un chicca “intimissima” costituita da 27 foto scattate dallo scrittore negli anni 50.

Stamattina di buon’ora l’ha inaugurata il presidente della Camera. Roberto Fico con un seguito di giovanissimi deputati 5Stelle tra cui Rosalba Cimino nata (1990) un anno dopo la morte di Sciascia e che,  oltre ad andarsi a leggere d’un fiato Sciascia (se non l’ha già fatto),  farà tesoro delle parole “radicali” di Roberto Fico (1974) che nel suo breve discorso fa riferimento all’anticonformismo della ragione, all’attenzione e intransigenza alle istituzioni attorno ai quali ruotò la vita di Leonardo Sciascia.

Se abbiamo sentito bene Fico ha fatto riferimento ad una “giustizia” come ossessione dello scrittore impegnato in una quotidiana azione di rottura del patto tra violenza e stupidità che si manifesta nelle vicende italiane. Anche per questo, oltre ai giovanissimi pentastellati che ancora hanno da imparare, avremmo voluto stamattina presente il Ministro della Giustizia  Bonafede di Mazara del Vallo, stessa età di Fico, che ha dovuto trovare un Giletti per sollecitarlo a spiegare “dei delitti e delle pene”.

Insieme al discorso di Roberto Fico annotiamo  gli interventi del sindaco di Racalmuto Vincenzo Maniglia, del direttore della Fondazione Antonio Di Grado e gli annunci programmatici di Fabrizio Catalano che curerà le manifestazioni di questo centenario. 

La mostra di fotografie resterà aperta al pubblico fino a Febbraio 2021 ed è stata curata dal critico Diego Mormorio la cui opinione lo scrittore Matteo Collura, (biografo massimo di Sciascia), riporta come “importante, considerato che alcune delle più belle immagini private dell’autore de “Il giorno della civetta” sono state scattate da lui, Soltanto un occhio fotografico non comune poteva esprimere così tanta attenzione per il paesaggio urbano, la giusta prospettiva da cui inquadrare, la scelta dei soggetti”.

La mostra di Racalmuto è arricchita anche da alcune foto scattate da Scianna e Leone in cui Sciascia ride esprimendo uno stato d’animo – sottolinea Collura – che nulla ha a che vedere con l’idea  che comunemente si ha di lui, come di un uomo ombroso e severo”.