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Disse alla commessa: “Fai sesso con me o diffondo un video a luci rosse”, condannato noto imprenditore di Canicattì

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di primo grado che aveva condannato il commerciante Antonio Milia, 67 anni, di Canicattì a 10 mesi, sentenza  emessa dal gup di Agrigento, Stefano Zammuto al termine del procedimento col rito abbreviato.

L’uomo è stato riconosciuto colpevole di tentata violenza sessuale per aver ricattato, secondo l’accusa, una sua dipendente, commessa di un suo negozio in un centro commerciale nell’agrigentino: “Facciamo sesso o diffondo un video che ti immortala in atteggiamenti amorosi con l’addetto alla sicurezza”, avrebbe detto alla donna il Milia nel gennaio del 2014.

La donna disse che l’imputato le avrebbe fatto vedere una cassetta “…dicendomi che c’era la registrazione del filmato dentro il camerino. Mi chiese di fare sesso altrimenti avrebbe diffuso il video”.

L’imprenditore ha sempre negato ogni accusa. C’è da dire che la cassetta contenente la videoregistrazione non è mai stata ritrovata.