Angela Russotto e Mario Rizzo
La vicenda delle dissociazioni dei familiari del dichiarante ed aspirante collaboratore di giustizia Mario Rizzo, 32 anni, che ha già provocato l’arresto di tre persone per un tentato omicidio in Belgio poi derubricato in lesioni personali aggravate e poi ancora annullato dal tribunale del Riesame (rimangono vive le accuse per detenzione di armi) fa registrare un nuovo capitolo.
Venerdì scorso, lungamente, è stata interrogata, dai pubblici ministeri Simona Faga ed Alessandra Russo (coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore Vella), Angela Russotto, fidanzata del dichiarante Rizzo con il quale ha avuto un figlio e sorella di Gaetano Russotto, attualmente in carcere proprio per le accuse rivolte nei suoi confronti da Rizzo.
La donna nei giorni scorsi aveva preso carta e penna ed aveva scritto una lettera ai giornali dal seguente tenore: “Preso atto di quanto espresso dagli organi di stampa negli ultimi giorni circa la scelta di collaborare con la giustizia del signor Mario Rizzo, mi dissocio nettamente da tale scelta presa dallo stesso, non volendo avere più nessun tipo di rapporto con lo stesso”.
La Procura, come l’intera opinione pubblica, è rimasta sconcertata dall’atteggiamento della donna che, secondo le notizie della prima ora, avrebbe condiviso le scelte di Rizzo. E i pubblici ministeri hanno voluto chiedere alla donna il perché di siffatto atteggiamento, per carpire, valutare, agire.
Intanto il prossimo 29 agodto c’è un importante step: il confronto Rizzo – Russotto.
A tutto ciò va aggiunto che, quasi in simbiosi con i Russotto, anche i parenti stretti del pentito di mafia Giuseppe Quaranta si sono dissociati con una lettera dal seguente tenore: “La famiglia del collaboratore Quaranta Giuseppe, la moglie e i figli, dichiarano di non voler condividere la sua scelta dopo aver provato tante volte a convincerlo a farlo ritrattare, e così hanno deciso di non voler più avere a che fare con lui stesso”.