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Inchiesta su formazione, Arnone: “Non so quali sono le accuse, sono tranquillo”

Giuseppe Arnone, il responsabile dell’Università Telematica Unicusano di Agrigento, che nei giorni scorsi è stato destinatario di un avviso di garanzia per un inchiesta della Procura, ha fatto sapere, tramite facebook: “Cercheremo di rispondere con rispetto, a conclusione delle indagini della magistratura. Non so ancora quali sono le accuse precise che gli organi inquirenti mi muovono, sono tranquillo in quanto ho sempre svolto con passione, dedizione ed impegno il mio lavoro. Leggerò le carte quando ce le daranno, riorganizzerò le mie idee continuando a lavorare più di prima con coscienza e rispetto delle persone che ci hanno dedicato momenti di attenzione”.

Sarebbero cinque gli indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Agrigento, coordinata dal sostituto procuratore Chiara Bisso, che verte sui centri di formazione e scuole telematiche. Negli scorsi giorni gli agenti della Digos avevano effettuato alcune perquisizioni negli uffici di Arnone,  gestisce anche le sue attività imprenditoriali dalle quali scaturiscono le indagini, portando via documenti cartacei ed informatici. Ieri, dopo l’istanza di dissequestro presentata dall’avvocato difensore Giovanni Crosta, il Riesame ha deciso di non “restituire” il materiale sequestrato.

Intanto, in merito all’inchiesta della Procura di Agrigento che vede indagato Giuseppe Arnone ed altri, l’Università Niccolò Cusano intende precisare quanto segue: l’Unicusano è del tutto estranea alla vicenda e non coinvolta nell’inchiesta. Unicusano precisa inoltre che i fatti indagati niente hanno a che vedere con l’Ateneo, che non ha mai svolto attività legate ai corsi oggetto dell’indagine.