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Operazione “Two Face” e maxi truffa nell’agrigentino, notaio indagato: si procederà solo per querela

L’inchiesta su una presunta truffa, di cui è accusato un notaio di Menfi, è chiusa. L’indagine è stata effettuata dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Sciacca che, dato le recenti normative, però, non potrà procedure d’ufficio ma solo su querela da parte dei presunti truffati. Questi ultimi, una volta in formati, avranno 90 giorni di tempo per agire.

Il notaio indagato per truffa, nell’operazione “Two face” eseguita in in provincia di Agrigento, con oltre 2000 persone truffate in cinque anni, secondo la Guardia di Finanza, e’ Filippo Palermo di Menfi (Ag). Il sistema attuato dal professionista – dice la Gdf – era di difficile individuazione per i clienti in quanto le somme dovute all’Erario venivano versate dal notaio e la consegna al professionista degli importi indicati in fattura quali obblighi fiscali avvenivano nell’assoluta convinzione e fiducia che queste fossero quelle corrette.

La Finanza fa l’esempio del caso del sig. Rossi (nome di fantasia) che nel 2012 acquistava la sua prima casa per 112.000 euro, con l’accensione di un mutuo ipotecario.

Rossi oltre a versare le imposte dovute e coprire i costi dell’onorario (2.162 euro) consegnava al notaio anche 4.870 euro che gli venivano indicati come necessari per versare le imposte (gonfiate) all’Erario ma che, in realta’, venivano incassati dal professionista. E’ emerso che dal 2012 al 2017 l’indagato ha percepito illecitamente 1,8 milioni di euro.