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Operazione “Voragine”, rapinavano bancomat con escavatore: 9 arresti

Sgominata dai carabinieri della Compagnia di Augusta una banda specializzata in furti di sportelli bancomat mediante l’utilizzo di escavatori per arpionare e sradicare le casseforti dal muro delle banche. Nove persone sono state arrestate tra le province di Siracusa e Catania.

banda del bancomat
banda del bancomat

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip presso il Tribunale di Siracusa, Andrea Mignego, su richiesta della locale Procura. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, ricettazione e furto aggravato, tutti reati commessi tra il maggio e il novembre del 2016 in vari comuni della provincia aretusea ed etnea. L’operazione e’ stata denominata “Voragine” proprio per gli enormi squarci sui muri delle banche e degli uffici postali che la banda provocava nell’esecuzione del furto. Le indagini hanno consentito di attribuire al gruppo criminale la paternita’ di cinque furti di sportelli Atm, fra tentati e consumati, tutti messi a segno in rapida successione e nel giro di pochi mesi. I partecipanti ai vari colpi accettavano di “tassarsi” per fare fronte alle spese operative e legali sostenute dal gruppo, considerandole come un vero e proprio “rischio d’impresa”.

GLI ARRESTATI. In manette sono finiti Luca Rinaudello, 43 anni, di Francofonte, Nicola De Luca, 35 anni, di Francofonte, Antonino Bozzone Montagno, 28 anni, di Augusta, Andrea Mendola, 23 anni, di Villasmundo, Salvatore Leonardi, 22 anni, di Catania, Luca Agatino Ragonese, 34 anni, di Catania, Sebastiano Sambasile, 48 anni, di Vizzini, Angelo Condorelli, 28 anni, di Catania e Agatino Aparo, 43 anni, di Carlentini. A quest’ultimo non e’ stato contestato il reato associativo. L’indagato, in occasione di un tentato colpo a Villasmundo, avrebbe messo a disposizione del gruppo un suo escavatore, denunciandone il furto presso Stazione carabinieri di Lentini il giorno precedente alla spaccata.

Tutti i nove indagati sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Cavadonna. Ingente il bottino accaparrato complessivamente dalla banda, ammontante a circa 200 mila euro, mai recuperato e oggetto di attenzione da parte degli investigatori che stanno cercando di tracciarne la movimentazione.