Raimondo Bonfanti
Sono 14 gli anni di reclusione chiesti dal procuratore generale della Corte d’Appello di Palermo per il palmese Raimondo Bonfanti, il palmese coinvolto nella vicenda dell’omicidio di Nicolò Amato, avvenuto il 22 aprile del 2011.
Il procuratore generale, dunque, chiede uno sconto di 2 anni rispetto ai 16 che erano stati inflitti, sempre in Appello, all’uomo, dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato, con rinvio ad altra sezione, la sentenza di secondo grad, dopo aver ritetnuto Bonfanti non esecutore materiale del delitto, escludendo l’aggravante dei futili motivi alla base dell’accaduto.
In primo grado al palmese erano stati inflitti 18 anni di carcere.