Trentuno sindaci della provincia di Agrigento e quarantadue dirigenti scolastici, hanno sottoscritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione, al Direttore generale dell’Istruzione, all’Assessore all’Istruzione, al Commissario straordinario dell’Asp di Agrigento e al Commissario straordinario dell’ex Provincia per chiedere maggiori misure per combattere il covid nelle scuole.
“Salutiamo con favore la decisa volontà del governo nazionale di tenere aperte le scuole” e, ovviamente, “come responsabili del servizio scolastico e delle comunità non possiamo non essere d’accordo sulla fondamentale importanza che le istituzioni scolastiche rivestono” si legge nella nota.
“Al tempo stesso – proseguono sindaci e dirigenti – come responsabili della salute dei nostri alunni e del personale scolastico e come autorità sanitarie locali nutriamo non poche preoccupazioni”. Preoccupazioni che intendono condividere, unitamente ad altri operatori (RSPP, RLS, Presidenti dei Consigli di Istituto e/o di Circolo), con gli Uffici, con gli Assessorati.
Non bisogna dimenticare che nei mesi estivi, in raccordo con gli Enti Locali, si sono preparate le aule secondo le stringenti indicazioni sul distanziamento sociale, c’è stata la partecipazione del personale scolastico a corsi sui protocolli da seguire per il contrasto del Covid-19, si è inculcato nei collaboratori scolastici la preoccupazione costante di igienizzare e sanificare gli ambienti.
In buona sostanza, ogni sforzo è stato profuso per “rendere la scuola il luogo più socievole del mondo, uno spazio ordinato e distanziato nella speranza che il pedissequo rispetto delle regole potesse tenere lontano questo maledetto virus”.
Ma non basta. I firmatari della lettera chiedono, consapevoli che “i protocolli e le continue sanificazioni sono misure necessarie, ma non sufficienti affinché il virus non si diffonda, chiedono, se le scuole devono rimanere aperte:
Inoltre propongono:
Sono tutte misure che richiedono “la disponibilità dei tamponi, il personale per effettuarli, la volontarietà di chi vi si deve sottoporre” ed è proprio per tale motivo che la lettera ha lo scopo di “potere organizzare nei territori dei tavoli tecnici con gli Uffici Scolastici, con i Sindaci, con le ASP, con i medici di famiglia e con i pediatri” concludono i firmatari.