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“Voto Connection”, l’inganno del “Salvino”: assunzioni, trasferimenti e favori nei test d’ingresso all’università in cambio di voti

All’origine dell’operazione “Voto Connection”, eseguita dai carabinieri di Termini Imerese su richiesta della locale Procura della Repubblica e che ha portato all’arresto di tre esponenti della Lega (il commissario per i comuni del palermitano ed ex sindaco di Monreale, Salvatore Caputo,il fratello Mario – reale candidato alle regionali- ed uno dei capi elettori, Benito Vercio) c’è senza dubbio il rigetto dell’istanza di riabilitazione presentata da Salvino Caputo, già condannato per abuso d’ufficio e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, per la propria candidatura all’Ars.

Una campagna elettorale già cominciata mesi prima della tornata elettorale ma che, proprio per il rigetto dell’istanza, aveva creato non pochi problemi all’aspirante deputato regionale leghista. Bisogna trovare una soluzione per non disperdere quel bacino di voti creato – secondo la Procura di Termini Imerese – con almeno una dozzina di episodi caratterizzati da promesse di lavoro, facilitazioni in test di ingresso all’università, trasferimenti in posti di lavoro più vantaggiosi in cambio ovviamente di voti. La soluzione la trova, almeno così sembrerebbe, il deputato nazionale e coordinatore di “Noi con Salvini” per la Sicilia Occidentale, Alessandro Pagano, che intercettato (fortuitamente) suggerisce a Salvino Caputo la soluzione: “Senti, tu mi devi fare una cortesia. Non possiamo perdere settemile, seimila voti non meno di questi e buttarli al macero.. scusami.. mal che va candida tuo figlio..eh…scusami… io so già la soluzione qual è.. Caputo senza fotografia e… Gianluca… non so come si chiama tuo figlio… detto Salvino… punto e basta… funziona così”. Soluzione condivisa anche da un altro deputato nazionale, già membro dell’ultima Commissione Nazionale Antimafia, Angelo Attanguile che il 29 settembre 2017 parla al telefono con Caputo: “Ho parlato con Alessandro (Pagano).. la soluzione che ha proposto lui è ottima .. quella con Salvino …”

La soluzione prospettata dall’onorevole Pagano, in seguito condivisa anche dall’altro deputato Attanguile, sembra concretizzarsi nel mese di ottobre quando, invece del figlio, viene candidato il fratello di Salvatore Caputo, Mario (anche lui avvocato): niente fotografia sul manifesto elettorale e con la dicitura “detto Salvino”. L’equivoco, per non disperdere i voti, è creato. Il 2 ottobre alle 20:00 (termine ultimo per sottoscrivere la candidatura) il candidato è “Mario Caputo detto Salvino”.

“Enorme disvalore delle condotte poste in essere da Salvatore Caputo, ove si consideri non solo il rango costituzionale del bene reso, cioè il diritto elettorale, ma anche la caratura e lo spessore dell’indagato che, anche in virtù della professione che svolge (l’avvocato), ha contatti con le istituzioni e con le persone. Proprio per la professione svolta Caputo dovrebbe sapere l’importanza del rispetto delle regole. Invece, con le condotte da lui reiterate, ha dimostrato di non esitare davanti a nulla per ottenere vantaggi di natura politica dimostrando totale spregio ed indifferenza per l’ autorità giudiziaria. Davanti al rigetto della sua istanza di riabilitazione (era stato condannato per abuso d’ufficio e quindi non candidabile) non ha avuto alcuna remora di programmare ed attuare una vera e propria truffa elettorale.

Non usa mezzi termini il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese Stefania Gallì che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare per Salvatore Caputo, il fratello Mario (risultato poi primo dei non eletti alle ultime regionali) ed il capo elettore Benito Vercio. Indagati, insieme a loro, sono finite altre 17 persone.

“L’onorevole Angelo Attaguile, diversamente da come riportato da alcuni organi di stampa, non ci risulta attinto da alcuna indagine per voto di scambio. Con riferimento invece alla ipotesi di istigazione a commettere il reato di cui all’art. 294 c.p., riferito alla candidatura del parente dell’onorevole Caputo e all’uso della dicitura ”detto Salvino”, chiederò già nelle prossime ore che il mio assistito sia sentito quanto prima per chiarire la sua assoluta estraneità a qualsivoglia ipotesi di illecito”. Così, in una nota, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, difensore di fiducia del leader di ‘Noi con Salvini’ Angelo Attaguile, coinvolto nell’inchiesta sul voto di scambio che ha portato all’arresto dell’ex deputato regionale Salvino Caputo.